Arriva un nuovo importante sostegno per le famiglie che assistono anziani in condizioni di disabilità gravissima. L’Inps, con il messaggio 949/2025, ha chiarito i criteri e le modalità per richiedere la Prestazione Universale, un contributo economico sperimentale pensato per affiancare le famiglie nei compiti di assistenza quotidiana. La misura, introdotta dal decreto legislativo 29/2024 e valida in via sperimentale per il biennio 2025-2026, prevede l’erogazione di 850 euro mensili, in aggiunta all’indennità di accompagnamento (che viene però assorbita nella nuova misura). Il beneficio sarà strettamente vincolato a spese per assistenza, e non potrà essere usato liberamente.
CHI PUO’ FARE RICHIESTA – Per accedere alla Prestazione Universale, il richiedente deve almeno 80 anni; Trovarsi in una condizione di bisogno assistenziale gravissimo; avere un Isee non superiore a 6.000 euro ed essere già titolare dell’indennità di accompagnamento.
A COSA SERVE L’ASSEGNO – Il contributo di 850 euro mensili può essere destinato esclusivamente a una delle seguenti due modalità: IL Pagamento di una badante regolarmente assunta per almeno 15 ore settimanali o il pagamento di servizi domiciliari (lavanderia, pulizie, pasti, assistenza personale) forniti da imprese sociali o cooperative accreditate. Le due modalità non sono cumulabili: è possibile scegliere solo una delle due opzioni per ciascun mese di fruizione.
COME VIENE VALUTATA LA GRAVITA’ – La valutazione sarà affidata alla Commissione Medica Inps competente per territorio, che esaminerà le domande utilizzando la documentazione già in possesso dell’ente, oltre a quella che il richiedente potrà allegare, compreso un questionario specifico da compilare al momento della richiesta.
DOPPIA QUOTA – La Prestazione Universale si compone di: 542,02 euro (la quota assorbita dell’indennità di accompagnamento già esistente); 850 euro mensili come quota destinata ai servizi di assistenza. (Amda)