Una nuova bufera giudiziaria si abbatte sull’ex presidente della Provincia di Salerno ed ex sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri, arrestato con altri nove indagati nell’ambito di un’inchiesta su un presunto voto di scambio politico-mafioso in occasione delle amministrative del giugno 2019. Sei gli arresti in carcere e quattro quelli ai domiciliari della Dia: oltre ad Alfieri è stato arrestato anche l’imprenditore Roberto Squecco, condannato in via definitiva per associazione per delinquere di tipo mafioso, ritenuto esponente dell’ala imprenditoriale del clan Marandino. Con Squecco l’ex sindaco avrebbe stipulato un patto per ottenere voti. L’imprenditore, in cambio, avrebbe continuato a gestire il lido Kennedy di Capaccio-Paestum. Alfieri, esponente del Pd poi sospeso dal partito, fu giĂ arrestato il 3 ottobre 2024 nell’ambito di un’inchiesta su appalti truccati e poi messo ai domiciliari dopo le sue dimissioni da sindaco e presidente della Provincia. In passato primo cittadino a Torchiara e Agropoli, sempre nel Salernitano, dal 2019 Alfieri guidava il Comune di Capaccio-Paestum, carica alla quale fu rieletto nel giugno 2024 con piĂą dell’87% dei consensi. Per la procura, i rapporti tra l’ex sindaco e l’imprenditore si sarebbero incrinati dopo un’ondata di forte maltempo che spinse il Comune, per motivi di sicurezza, a decidere di demolire parzialmente lo stabilimento balneare al centro degli interessi di Squecco. Scattò la ritorsione: due uomini, ora indagati, avvicinarono l’assessore Mariarosaria Picariello affinchĂ© riferisse al sindaco le minacce: “Domandate a Franco Alfieri dove vuole fare la guerra…” – dissero alla donna Antonio Bernardi, della polizia locale, e Michele Pecora, dipendente dell’ufficio cimiteriale – “Squecco ha armi a sufficienza per distruggere la Russia”. Nel patto elettorale sarebbe coinvolta anche Stefania Nobili, ex moglie di Squecco, all’epoca consigliere comunale a Capaccio. In un’intercettazione l’imprenditore fa riferimento all’appoggio fornito ad Alfieri (“Io a questo signore io l’ho fatto eleggere…”). Da altre conversazioni successive all’abbattimento del lido emerge addirittura il progetto di un attentato dinamitardo. All’assessore Picariello si contesta invece il favoreggiamento di Squecco, Bernardi e Pecora. “Confidiamo di poter chiarire la sua estraneitĂ ai fatti”, assicurano i legali di Alfieri, gli avvocati Agostino De Caro e Domenicantonio D’Alessandro. “Si vada fino in fondo, senza guardare in faccia a nessuno, come è doveroso, ma che ci siano tempi di decisione rapidi”, dice il governatore Vincenzo De Luca, per il quale, sottolinea, gli indagati rimangono innocenti “fino al terzo grado di giudizio”. Alfieri nel suo curriculum politico vanta una profonda vicinanza al governatore, di cui per un periodo fu capo della segreteria in Regione. Celebre una battuta di De Luca quando nel 2016, in piena campagna referendaria per la riforma costituzionale di Renzi, in un incontro pubblico gli chiese di spendersi a favore del sì: “Franco, vedi tu come devi fare, offri una frittura di pesce, fai come vuoi tu”. E da allora Alfieri è stato noto alle cronache come “l’uomo delle fritture”. (fonte Ansa)