martedì, Aprile 1, 2025
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Riscossione tributi complessa per i Comuni, al Sud crolla al 18%

Le entrate relative ai principali tributi comunali, nell’ultimo triennio, mostrano una situazione di sostanziale stabilità. Ma la capacità di riscossione da parte dei Comuni non è sempre adeguata e soprattutto non è uniforme sul territorio nazionale, mostrando differenze notevoli tra Nord e Sud, che diventano gap quasi incolmabili se quelli da incassare non sono crediti immediati ma relativi ad anni precedenti. L’analisi è quella illustrata dalla Corte dei Conti alla Commissione parlamentare sul Federalismo fiscale. I dati parlano chiaro. Per quanto riguarda le riscossioni del titolo I, quelle per le spese correnti necessarie per il funzionamento quotidiano dell’amministrazione, i Comuni del Nord-Est presentano percentuali medie di riscossione complessiva poco inferiori al 73%, il Nord-Ovest del 68%, mentre nel Centro, nel Sud e nelle Isole non raggiungono il 50%. I livelli di incasso in conto competenza sono un po’ più alti e superano l’82% nel Nord-Est e il 78% nel Nord-Ovest. Sono superiori al 70% nel Centro e nel Sud (rispettivamente 73,2% e 71,4%) mentre nelle Isole si attestano intorno al 61%. La capacità di riscossione, evidenziano i magistrati contabili, si riduce notevolmente quando si osservano i crediti provenienti da esercizi precedenti. La percentuale degli incassi generata da residui attivi raggiunge il 40% al Nord (42,8% al Nord-Est e 39,9% al Nord-Ovest), il 20% al Centro e nelle Isole, mentre scende al 18% al Sud. Guardando in dettaglio all’Imu e alla Tari, pilastri della fiscalità comunale, nel 2023 si registra un’inversione del trend di crescita della capacità di riscossione – ossia del riscosso rispetto all’accertato – sebbene gli incassi, in termini assoluti, siano in aumento. La riscossione dell’Imu passa dal 93% circa, del 2022, all’87% circa, nel 2023. La riscossione della Tari mostra un calo dell’1,7%. “La riscossione dei principali tributi locali – spiega la Corte dei Conti – è resa complessa dalla scarsa conformazione all’obbligo fiscale connessa alla situazione economica dei contribuenti ed anche dalla ridotta capacità di accertamento, imputabile a profili organizzativi non adeguati. Si origina così un tax gap tra i tributi effettivamente versati e quelli teoricamente dovuti”. (fonte Ansa)

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