Un nuovo straordinario capitolo della storia romana riaffiora dal sottosuolo dell’antica Liternum. Nel comprensorio archeologico, a poca distanza dal Foro e dall’Anfiteatro della colonia romana, è in corso uno scavo che ha riportato alla luce una vasta necropoli.
I lavori, condotti sotto la direzione scientifica di Simona Formola, hanno già permesso di individuare due recinti funerari con intonaco bianco e decorazioni rosse, separati da uno spazio chiuso e da un profondo pozzo in muratura, probabilmente destinato a riti cultuali. Tra le strutture emerse spicca un mausoleo quadrangolare, costruito in opera reticolata con nicchie intonacate per le urne cinerarie. Attorno ai setti murari, sono state scoperte una ventina di tombe di diversa tipologia, tra cui sepolture a cappuccina, a enchytrismòs e a cassa di tegole.
Le evidenze suggeriscono una continuità d’uso dell’area tra la fine del I secolo a.C. e il III secolo d.C., come dimostrano le diverse fasi edilizie e gli oggetti rinvenuti nelle sepolture: monete, lucerne e piccoli vasi che offrono preziosi dettagli sulle pratiche funerarie e sulla società dell’epoca. Tra i reperti più significativi spiccano iscrizioni funerarie in marmo, alcune delle quali perfettamente integre, tra cui una che riporta l’epitaffio di un gladiatore, un documento di inestimabile valore per la comprensione del ruolo di questi combattenti nell’Impero Romano.
Il Soprintendente Mariano Nuzzo ha definito la scoperta un tassello fondamentale per la ricostruzione storica della colonia di Liternum, sottolineando l’importanza di questi rinvenimenti per lo studio del contesto urbano e del tracciato dell’antica Via Domitiana, lungo la quale si trovavano le sepolture.
L’indagine proseguirà con approfondimenti archeologici e lo studio dei materiali d’archivio, nella speranza di far luce su uno dei territori più rilevanti dal punto di vista storico e archeologico della Campania. La Soprintendenza conferma il proprio impegno nella tutela e valorizzazione di questi tesori, con l’obiettivo di renderli accessibili sia alla comunità scientifica che al grande pubblico.