“Eterna Neapolis”, il progetto nato per celebrare i 2500 anni dalla fondazione della città, diventa un video. Dalla nuotata nelle acque del golfo con i vincitori delle medaglie olimpiche dal Circolo Canottieri a Castel dell’Ovo, alla creazione di una divisa speciale realizzata dagli studenti dell’Accademia delle Belle Arti e indossata dai giocatori del Napoli Basket. Il video, realizzato da Usb (Universal Site Business), girato e post-prodotto in formato social (verticale), racconta il backstage e lo sviluppo dell’iniziativa. Nata grazie alla sinergia tra imprese, proprio il “Napoli Basket”, “Usb”, “Givova” e “Squisito Eventi”, con il coinvolgimento dei giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti. Il video è stato realizzato con una forma innovativa definita “Docuclip” (durata entro i 3 minuti fruibile per i social network e impostazione documentaristica) e si conclude con una vignetta realizzata in esclusiva da Danilo Pergamo, in arte Danilopè.
Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso parte Mario Parrella (Presidente di Usb), Alessandro Dalla Salda (Amministratore delegato del Napoli Basket), Enrica D’Aguanno (Coordinatrice della Scuola di Progettazione Artistica per l’Impresa dell’Accademia di Belle Arti di Napoli) e Laura Valente, Direttrice Artistica del comitato per Napoli 2500. Quest’ultima ha ricevuto dal presidente del Napoli Basket, Federico Grassi, la maglia celebrativa, disegnata da Alessandro Lista, lo studente che ha vinto il contest da cui è nata anche una mostra allestita nelle sale del Mann.
“Abbiamo voluto raccogliere la sfida di realizzare un video con caratteristiche innovative – ha spiegato Mario Parrella -. A partire dal tipo di ripresa, fino alla postproduzione, usando colori naturali, senza alterazioni, con una durata molto fruibile per i social. Siamo riusciti ad unire uno stile documentaristico, con il back stage, provando a realizzare una sintesi video, che abbiamo definito docuclip, di un progetto articolato e complesso. Le frontiere della comunicazione 4.0 per un evento celebrativo e storico, sono il nostro riferimento per riuscire a raccontare a un pubblico sempre più vasto contenuti di interesse che rischiano di rimanere circoscritti a un ambito limitato”.