Dal 1° gennaio è iniziato il passaggio definitivo alla ricetta elettronica, ma resta operativa la versione cartacea per un periodo transitorio, in attesa delle indicazioni definitive da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Sogei, Ministero della Salute e Aifa. Questa fase intermedia, che prolunga la sperimentazione avviata durante il Covid, mira a garantire continuità nel servizio senza disagi per i cittadini.
COSA CAMBIA – A regime, saranno 488mila tra medici e odontoiatri a prescrivere ricette esclusivamente in formato digitale, sia per i farmaci e le prestazioni del Servizio sanitario nazionale (SSN) che per le cosiddette “ricette bianche” non rimborsabili dal SSN. Tuttavia, per il momento, le farmacie continueranno a fornire medicinali anche con ricette cartacee, come precisato da una circolare emanata da Federfarma. Marco Cossolo, presidente di Federfarma, rassicura: “La ricetta elettronica è un obiettivo certo, ma è fondamentale garantire la continuità del servizio farmaceutico. Le farmacie sono pronte a supportare questa transizione, evitando disagi per i cittadini”.
I DUBBI – Numerose questioni tecniche e organizzative restano da risolvere. Le prescrizioni digitali mirano a potenziare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva e a garantire il completo aggiornamento del Fascicolo Sanitario Elettronico, ma servirà tempo per una piena attuazione. Un ulteriore problema riguarda gli anziani: secondo i dati Istat, il 30% degli over 65 non ha mai utilizzato Internet e molti non possiedono smartphone, strumenti indispensabili per accedere al nuovo sistema.
LA POSIZIONE DELLE REGIONI – In Lombardia, la Direzione Generale Welfare ha autorizzato temporaneamente l’emissione di prescrizioni cartacee per medicinali e prestazioni non a carico del SSN. Anche le farmacie e gli enti privati potranno continuare a operare sulla base di ricette cartacee, garantendo così un servizio regolare durante la fase di transizione.
LA SCADENZA DEL 2025 – Dal 2025, tutte le ricette dovranno essere digitali, come previsto dalla legge finanziaria. Questo include le prescrizioni tradizionali del SSN e quelle “bianche” per le prestazioni private. Intanto, il sistema elettronico dovrà affrontare e superare le criticità tecniche già emerse nei mesi scorsi per essere pienamente operativo e inclusivo.