Si difende “con forza” e nega tutto, davanti al gip che l’ha fatta arrestare, la professoressa di sostegno trentottenne accusata di abusi sessuali su sette ragazzini della scuola media “Salvati” di Castellammare di Stabia dove svolgeva l’incarico di insegnante di sostegno. “Ho la coscienza pulita”, ha ripetuto. L’interrogatorio di garanzia è durato tre ore. Tre ore durante le quali la giudice delle indagini preliminari del tribunale di Torre Annunziata, Luisa Crasta, ha chiesto chiarimenti sui fatti avvenuti nella ‘saletta’, la stanza appartata dell’istituto dove sarebbero avvenuti gli abusi, e sulle chat rinvenute nei cellulari degli alunni e della stessa professoressa. La quale, rispondendo alle domande, assistita dall’ avvocato Francesco Cappiello, ha sottolineato di non meritare le accuse che le sono state mosse. Ha negato di aver indotto i ragazzini a compiere atti sessuali e di averne abusato, spiegando che le conversazioni sulle quali si è concentrata l’attenzione degli inquirenti riguardano solo uno dei ragazzini e sono state estrapolate e decontestualizzate. Nel suo appartamento, durante una perquisizione, e nei suoi dispositivi, sarebbero state trovate migliaia di video e immagini pornografiche, una circostanza che i genitori della professoressa, però, smentiscono. “Non è vero questo fatto, è assolutamente falso”, hanno detto a Pomeriggio Cinque, il programma di Canale 5. “Non hanno fatto nessuna perquisizione, non hanno trovato nessun materiale; quindi, sono tutte ricostruzioni…”. E poi: Non sappiamo se quello che hanno raccontato le mamme sia vero, stiamo aspettando gli esiti della Magistratura, ci affidiamo a loro e siamo fiduciosi, per il resto… abbiamo tanta paura, lasciateci stare, per cortesia”. Non sanno come stia la figlia, se lo chiedono anche loro. Di certo, “stiamo tutti malissimo”. Sulla vicenda oggi è intervenuto anche il vescovo dell’arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, Francesco Alfano, che in una nota afferma di aver “appreso con profondo dispiacere la notizia dell’arresto di una docente della nostra comunità scolastica, notizia che ha generato comprensibile turbamento e dolore in tutti noi. La scuola è e deve sempre essere un luogo sicuro e sereno per i bambini, le famiglie e gli educatori stessi, e questo momento ci chiama a vivere con responsabilità e attenzione la realtà che ci circonda”. Il vescovo ha quindi espresso la sua “vicinanza a tutte le persone coinvolte, in particolare ai più piccoli e alle loro famiglie, che stanno attraversando un momento di grande prova” e ha ringraziato “le forze dell’ordine, la magistratura, per il lavoro svolto fino ad oggi, in attesa che si faccia piena chiarezza. La Chiesa, come sempre – ha concluso – desidera essere una presenza di conforto e di speranza, accompagnando ciascuno con amore e solidarietà. Invito tutta la comunità a non lasciarsi prendere dallo sconforto, ma a rimanere unita nella preghiera e nella fiducia, per affrontare insieme questa prova con spirito di pace e giustizia”. (fonte Ansa)