Un incubo lungo due giorni. È quanto ha vissuto una 22enne di Napoli, vittima di una violenza brutale e di un sequestro da parte del suo ex fidanzato, un 23enne. L’episodio, iniziato la notte di Natale, si è concluso con l’intervento dei carabinieri e l’arresto dell’aggressore. La relazione tra i due era terminata da poco, ma il giovane non si era rassegnato. Intorno all’una di notte tra il 24 e il 25 dicembre, si è appostato sotto casa della vittima, seguendola mentre usciva in auto con alcuni amici. Dopo un primo tentativo della ragazza di sfuggirgli, l’uomo è riuscito a rintracciarla presso l’abitazione di un’amica, iniziando a tempestare la 22enne di messaggi.
Alle 13 del giorno di Natale, la ragazza accetta di incontrarlo “un’ultima volta”. I due si spostano in auto verso il belvedere del Parco del Vesuvio. Qui, l’arrivo di un messaggio sul telefono della giovane scatena la furia dell’uomo. L’ex compagno distrugge lo smartphone della ragazza e comincia a picchiarla con inaudita violenza: pugni, schiaffi, morsi e persino un calcio alla nuca mentre la vittima è riversa a terra. L’aggressore filma tutto con il proprio cellulare, immortalando il volto tumefatto della giovane. Non soddisfatto, l’uomo obbliga la vittima a salire in auto. Acquista ghiaccio e pomate in una farmacia di Secondigliano per attenuare i segni delle percosse, poi si dirige in un hotel a Qualiano, a nord di Napoli, dove la tiene segregata. La giovane, terrorizzata, tenta di convincerlo a riportarla a casa, riuscendoci solo la mattina del 26 dicembre con la promessa di raccontare una falsa versione dell’accaduto.
Una volta arrivata a casa dei nonni, la giovane racconta la versione concordata, ma i familiari non le credono. Solo con l’arrivo della madre la verità viene a galla. La vittima viene portata all’ospedale Cto di Napoli: per lei una prognosi di 40 giorni per frattura del naso, contusioni, ematomi ed escoriazioni multiple, oltre a uno stato di grave agitazione psichica. Allertati dai medici, i carabinieri della stazione di Capodimonte si attivano immediatamente. La vittima, assistita nella stanza rosa dedicata ai casi di violenza di genere, racconta tutto. Grazie al video delle violenze, i militari si mettono sulle tracce dell’aggressore. Dopo ore di ricerche, lo trovano nascosto in un B&B di Agnano, dove si era registrato con il documento di un amico, anch’esso denunciato.
Il 23enne è stato arrestato e condotto in carcere. La vicenda ha riacceso l’attenzione sulla necessità di strumenti efficaci per prevenire episodi di violenza di genere. La vittima è stata dotata del dispositivo “Mobile Angel” per garantirle maggiore sicurezza.