mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Pendolaria 2025, Circumvesuviana si conferma tra le peggiori linee ferroviarie italiane

Ritardi, corse soppresse, stazioni chiuse, orari inadeguati e la mancanza di servizi essenziali come bagni o accessibilità per disabili e anziani: queste le criticità quotidiane affrontate dai pendolari campani, con un focus sulle ex linee Circumvesuviane che si conferma tra le peggiori linee ferroviarie italiane. Il nuovo report Pendolaria 2025 di Legambiente, presentato oggi a Roma, offre uno spaccato impietoso della situazione del trasporto ferroviario regionale, evidenziando le enormi difficoltà e disparità tra le diverse linee.

DATI ALLARMANTI – In Campania circolano 247 treni, con un’età media di 19,6 anni, ben al di sopra della media nazionale di 14,8 anni. Il 72,4% dei treni ha più di 15 anni, ma il dato più grave riguarda la flotta di Eav (ex Circumvesuviane, Sepsa e MetroCampania NordEst), che registra un’età media superiore ai 24 anni, nonostante l’arrivo dei primi nuovi treni negli ultimi anni. In confronto, i treni di Trenitalia hanno un’età media di 14,6 anni. Un aspetto critico evidenziato dal rapporto è lo scarso investimento nel trasporto pubblico da parte delle Regioni, con stanziamenti medi pari allo 0,69% dei bilanci regionali nel 2023. La Campania, sebbene sopra la media con un 1,04%, ha destinato oltre 300 milioni di euro all’acquisto di nuovi treni, tra cui 4 Rock e 6 Pop per Trenitalia, e per il rinnovo della flotta Eav, previsto nel periodo 2022-2026. “Il trasporto pubblico è un elemento essenziale della mobilità moderna,” sottolinea Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania. “Riduce traffico, emissioni e inquinamento acustico, migliorando la qualità della vita. Ma inefficienze e carenze ne minano efficacia e reputazione”.

I PENDOLARI – Le sei linee ex Circumvesuviane, con 142 km di estensione e 96 stazioni, servono centinaia di migliaia di abitanti della provincia di Napoli. Tuttavia, i pendolari denunciano: la Riduzione del materiale rotabile (da 70 treni disponibili nel 2015 a meno di 50 nel 2024); corse privilegiate per Sorrento rispetto alle altre linee, con orari prolungati fino alle 22:30 mentre su altre tratte si fermano alle 20 e la soppressione di fermate, che costringe i pendolari della linea Baiano-Napoli a effettuare cambi. Per Legambiente e i comitati pendolari, è fondamentale Redistribuire le risorse per garantire un servizio più equo su tutte le linee; Reintrodurre le fermate soppresse, permettendo ai viaggiatori della linea Baiano-Napoli di arrivare senza cambi; Rafforzare la presenza di personale nelle stazione e fornire informazioni in tempo reale sulle corse integrative o sostitutive.

LA LINEA “FANTASMA” AVELLINO-BENEVENTO – Tra le peggiori linee italiane entra quest’anno la Avellino-Benevento, un caso emblematico di isolamento ferroviario. Avellino, unico capoluogo di provincia campano senza collegamenti ferroviari attivi, soffre di una situazione disastrosa: la stazione, ricostruita dopo il sisma del 1980, è un luogo fantasma, con monitor accesi e annunci a vuoto. I lavori di elettrificazione della rete, finanziati con 174 milioni di euro dal Fondo Sviluppo e Coesione e il POR FESR 2014-2020, dovevano terminare nel 2021, ma continuano a subire ritardi. Nel frattempo, i collegamenti su gomma sono insufficienti, con corse limitate verso Caserta e Benevento e una forte riduzione verso Salerno nei giorni festivi e serali. La Regione Campania ha promesso la riattivazione della stazione di Avellino entro il 2025, ma pendolari, studenti e lavoratori continuano a subire enormi disagi.

L’APPELLO – Il report di Legambiente ribadisce che per liberare le città dal trasporto privato e abbattere l’inquinamento è necessario puntare su una rete ferroviaria efficiente e sostenibile. “Corse frequenti, orari estesi e linee rispondenti alle esigenze delle persone sono imprescindibili,” conclude Francesca Ferro.

 

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