La lettera di Natale dei pendolari vesuviani è un duro atto di accusa contro la gestione della Eav (Ente Autonomo Volturno), in particolare per le criticità che affliggono le linee ferroviarie vesuviane. Il documento, firmato da Enzo Ciniglio (NO al taglio dei treni della Circumvesuviana), Salvatore Ferraro (Circumvesuviana-EAV), Marcello Fabbrocini (Comitato Civico di Ottaviano A. Cifariello – ETS), Salvatore Alaia (Comitato E(A)Vitiamolo di Sperone), Maria Teresa Imparato (Legambiente Campania) e Giovanni Barritto (Federconsumatori Campania), denuncia soppressioni di treni, disservizi e una gestione ritenuta inefficace, specialmente nei giorni festivi. “Ancora una volta si seguono logiche economiche, dimenticando il vero scopo del trasporto pubblico”, affermano i firmatari, sottolineando l’iniquità della gestione. “Lasciare interi territori senza treni non è una politica accettabile per un servizio pubblico che dovrebbe essere dedicato a tutti”. Nella lettera viene evidenziato il peggioramento costante della situazione ferroviaria negli ultimi anni: “Nel 2015 c’erano 70 treni disponibili, oggi ne restano circa 50. La manutenzione straordinaria e la gestione fallimentare degli appalti non hanno fatto che aggravare il problema”. Un esempio lampante è rappresentato dai 12 treni revampizzati mai entrati in servizio: “La ditta aggiudicatrice è fallita, e invece di tutelarci con una fideiussione, EAV ha lasciato che le carcasse dei convogli venissero abbandonate sui binari in attesa di rottamazione”. “La Circumvesuviana è costantemente in vetta alla classifica delle peggiori ferrovie d’Italia”, si legge ancora. “Avarie, tagli alle corse, soppressioni e attese interminabili sono diventati la norma, mentre i pendolari continuano a pagare un prezzo altissimo in termini di tempo e qualità della vita”. I pendolari sottolineano anche il divario tra le linee: “Noi pendolari di Sorrento, Ottaviano, Poggiomarino, Sarno, Madonnelle e Baiano chiediamo parità di trattamento. Non vogliamo privilegi, ma un servizio equo e dignitoso per tutti”. Infine, i firmatari non risparmiano critiche alla comunicazione aziendale: “Si parla di miracoli, ma i numeri dimostrano il contrario. Le promesse fatte sono state disattese, e oggi ci troviamo con una gestione che somministra il servizio in modica quantità, spesso in modo discriminatorio”.