A Meta di Sorrento, una giovane coppia ha assunto quest’estate una babysitter di 55 anni, accogliendola nella loro vita familiare con fiducia. La donna sembrava essere perfetta per il ruolo, integrandosi bene nella quotidianità della famiglia. Tuttavia, a settembre, la tranquillità domestica viene sconvolta da un episodio inatteso: un furto in casa, durante il quale spariscono alcuni gioielli, di poco valore economico ma dall’enorme significato emotivo. Sconvolti dall’intrusione, i proprietari denunciano l’accaduto alle forze dell’ordine.
Quando in ottobre si verifica un altro furto, i carabinieri iniziano a sospettare proprio della babysitter. Increduli, i proprietari stentano a dare peso all’ipotesi, ma, su consiglio degli investigatori, decidono di installare delle telecamere nascoste in vari punti dell’appartamento, all’insaputa della donna. La Procura di Torre Annunziata coordina le indagini, monitorando le riprese per raccogliere prove decisive.
Nel pomeriggio di un giorno di novembre, i carabinieri osservano in diretta un episodio che conferma i sospetti. In casa non c’è nessuno, ma la babysitter entra e si dirige verso la cassaforte, prelevando alcuni gioielli. Le telecamere catturano l’intera scena e, mentre la donna esce dall’appartamento con la refurtiva, i carabinieri, già appostati all’esterno, la arrestano in flagranza di reato. Gli oggetti rubati vengono recuperati e restituiti ai proprietari, increduli e delusi per il tradimento della fiducia che avevano riposto nella donna. Attualmente, la babysitter è a disposizione dell’Autorità giudiziaria in attesa di giudizio per furto aggravato.