Un piano architettato per incassare il premio assicurativo si è trasformato in boomerang penale per una famiglia di Mugnano di Napoli. I carabinieri sono intervenuti giusto in tempo per sventare l’incendio doloso che avrebbe devastato un appartamento in un palazzo abitato da diverse famiglie. La denuncia ha coinvolto padre, madre e figlio, accusati di aver installato un meccanismo di innesco a timer per scatenare le fiamme.
Secondo quanto ricostruito dai militari, il sistema d’innesco era rudimentale ma efficace: collegato a una ciabatta elettrica, un timer crepuscolare attivava un innesco artigianale, posizionato a pochi centimetri da contenitori di polistirolo altamente infiammabili. Il timer era stato impostato per scattare alle 14:15, il momento in cui una scarica elettrica avrebbe scatenato le fiamme, destinandole a propagarsi da una stanza all’altra. I carabinieri, però, sono intervenuti circa 15 minuti prima dell’innesco, disattivando il dispositivo. Le tre persone sono state denunciate per concorso in tentato danneggiamento a seguito di incendio, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale. La madre dovrà rispondere anche di lesioni personali per aver aggredito uno dei militari, cercando di distrarre le forze dell’ordine per permettere al figlio di far sparire il meccanismo, poi recuperato dai carabinieri.
L’intervento dei militari è avvenuto grazie a una telefonata anonima che ha avvertito la caserma dell’imminente rogo. Dopo aver contattato la famiglia che viveva nell’appartamento, una pattuglia si è recata al civico indicato. Al loro arrivo, i carabinieri hanno notato un atteggiamento particolarmente aggressivo dei proprietari e, in un gesto sospetto, l’uomo si è avvicinato al quadro elettrico per staccare l’alimentazione. Tale comportamento ha insospettito i militari, portandoli alla scoperta del sistema incendiario poco prima che si attivasse.