La tragedia di Saviano, il giorno dopo. La Procura di Nola ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo, con le indagini affidate ai carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna alla ricerca delle cause che hanno provocato la fuga di gas e del conseguente scoppio che ha devastato la palazzina a due piani di via Tappia. Quattro i morti (Autilia Ambrosino, Vincenza Spadafora, Giuseppe Zotto e Autilia Pia Zotto) e due le persone sopravvissute (Antonio Zotto e il piccolo Gennaro di due anni). La pista principale della Procura di Nola porta alle due cucine del villino, la prima ubicata al piano terra e la seconda, al piano superiore. È qui che si sarebbe verificata la dispersione letale di metano. A Saviano la rete del gas è attiva ormai da qualche anno, eppure non tutte le abitazioni hanno l’allaccio. Quella della famiglia Zotto era una di queste.
Giuseppe, il bimbo di due anni estratto vivo dalle macerie resta ricoverato all’ospedale “Santobono” di Napoli nel reparto di Chirurgia pediatrica, diretto da Giovanni Gaglione. Da ulteriori approfondimenti clinico strumentali – secondo quanto si apprende – è emerso che non ha riportato la frattura del femore ma soltanto alcune lesioni d’organo interni e una lieve contusione polmonare provocate dall’impatto a seguito del crollo che necessitano di costante osservazione. Ma non è in prognosi riservata.