Notte fuori casa per gli 800 sfollati della Vela Celeste di Scampia. 300 di loro potranno rientrare nelle loro abitazioni ma sarà necessario completare le operazioni di messa in sicurezza delle case ed il ripristino della fornitura idrica dopo la rottura di un tubo dell’acqua. Per gli altri 500 si studiano le soluzioni più opportune. Nel frattempo sono stati resi disponibili le sedi di 5 scuole e sei associazioni. 150 sfollati hanno passato la notte all’interno di alcuni locali nella sede della facoltà di Scienze infermieristiche di Scampia.
MOLTI HANNO DORMITO DAI PARENTI – “Abbiamo la disponibilità di far alloggiare tutte persone che abitano nella Vela Celeste, però stanotte molti sono andati a dormire da parenti e all’università di Scampia”. Lo ha detto il prefetto di Napoli Michele Di Bari che stamattina è stato alla Vela Celeste di Napoli, parlando all’esterno e poi entrando per un sopralluogo nell’edificio. Il prefetto ha annunciato che ci sarà alle 13 un nuovo punto della situazione in Prefettura, sottolineando che “sono stati ben sistemati – ha detto – i disabili evacuati e una forte priorità ora è seguire le famiglie che necessitano di attenzione per disabili e fragili”. Il prefetto ha sottolineato che “il Comune lavora nelle strutture per migliorare la situazione, sono cose che si fanno in velocità ma per ora è stato fatto ciò che era possibile in 24 ore. Anche dall’Università Federico II c’è forte attenzione positiva nei confronti di chi ha occupato”. Di Bari ha sottolineato che “tornare in casa dipende dalla volontà di chi sarà autorizzato dopo le verifiche. Molti per ora hanno cercato un’altra soluzione da parenti. Noi intanto attendiamo le verifiche tecniche in corso e mi dicono che entro 15 giorni saranno posti in regime di abitabilità anche le 100 case che necessitano manutenzione”.
PROCURA DI NAPOLI SUL POSTO – Nuovo sopralluogo della Procura di Napoli nella vela celeste di Scampia dove a causa del cedimento di tre ballatoi sono morte due persone e altre, tra cui sette bambine, sono rimaste ferite. Il sostituto procuratore Manuela Persico della sezione “Lavoro e colpe professionali” si sta occupando delle indagini insieme con il collega Mario Canale. L’area del crollo è attualmente sotto sequestro, su indicazione dei vigili del fuoco. Intanto sarebbero già stati individuati i consulenti che verranno nominati nelle prossime ore a cui sarà delegato il compito di passare al setaccio la documentazione finora acquisita dalla polizia giudiziaria. Al momento non si esclude che nella vela celeste, nel corso degli anni, possano essere stati realizzati lavori di manutenzione, anche da parte dei residenti sfociati in veri e propri abusi edilizi. Al momento però la circostanza rimane solo una ipotesi. Le due principali ipotesi di reato per le quali procede l’inchiesta sono crollo colposo e omicidio colposo. A coordinare il lavoro degli inquirenti è attualmente il procuratore aggiunto Sergio Amato. Gli accertamenti riguarderanno anche la presenza nelle abitazioni di eventuali inquilini abusivi.
“IL POPOLO DI SCAMPIA NON PUO’ ASPETTARE” – Il dolore “per la perdita di due giovani innocenti, due figli delle vele, che non meritavano di vedere spezzata così la propria vita e i propri sogni”. Ma anche la rabbia perché a Scampia “non c’è tempo da perdere e il popolo delle Vele non può aspettare”. Lo scrive, in una nota il Comitato Vele di Scampia, che lancia soprattutto un appello: “Tutte le istruzioni, da quelle locali e quelle europee, tutti i partiti che oggi hanno preso parola su quanto accaduto nella vela celeste , si impegnassero da subito ad organizzare una task force straordinaria, affinché siano costruiti immediatamente gli alloggi sostitutivi per tutti gli abitanti delle tre vele e la Vela Gialla e la Rossa siano finalmente abbattute”. “Quei mostri di cemento in cui per anni abbiamo vissuto, hanno costruito al loro interno una comunità che è come una famiglia. Per questo tutti noi abbiamo perso dei fratelli, dei figli. Vogliamo inoltre unirci all’apprensione di tutta la città per le bambine, per i feriti, soprattutto per chi ancora è in gravi condizioni – si legge nella nota – Da anni in ogni corteo, ad ogni occupazione, ad ogni blocco stradale, in ogni incontro gridiamo alle istituzioni tutte che non c’è tempo da perdere. Lo gridiamo non solo perché una casa dignitosa è un diritto essenziale per tutti, ma perché nessuno meglio di noi conosce le condizioni di estrema precarietà e fragilità in cui versano le vele diventate purtroppo un campo di battaglia per le forze politiche avverse che hanno rallentato il compimento del processo”. “In quarant’anni abbiamo sudato ogni risultato, costruito un modello di autodeterminazione capace di respingere la narrazione negativa che ci voleva ‘brutti sporchi e cattivi’, ma soprattutto abbiamo fatto pesare tutti i ritardi, perché mai e poi mai avremmo voluto arrivare al punto di dover piangere dei morti. Deve essere chiaro quindi che quello che è successo non può in alcun modo rappresentare un motivo di rallentamento di un processo che va anzi velocizzato – si sottolinea – Vogliamo inoltre che sia chiaro che gli abitanti della Vela celeste sfollati non hanno occupato l’Università, ma che sono semplicemente entrati in un luogo che appartiene innanzitutto a loro perché quell’edificio, oggi orgoglio della città, è frutto del piano di riqualificazione del quartiere pensato e voluto in questi decenni proprio dagli abitanti delle vele. Entrare all’Università è stata una soluzione obbligata per dare rifugio a centinaia di persone che hanno dovuto fare i conti con una macchina dei soccorsi impreparata e non attrezzata”. “Vogliamo ringraziare tutti i singoli e le associazioni per la solidarietà e per la mobilitazione di queste ore e ringraziare inoltre per la solidarietà gli artisti che hanno a cuore le vele di sostenerci in questa difficile battaglia. Abbiamo allestito un punto di raccolta al cantiere 167 in via della Resistenza per i beni di prima necessità e ne allestiremo a breve un altro a Mezzocannone occupato, in via Mezzocannone civico 12”, conclude la nota.
COMUNE AL LAVORO PER RIPRISTINO ACQUA – I tecnici del Comune di Napoli stanno lavorando per restituire l’acqua alla Vela Celeste di Scampia. La fornitura è infatti interrotta dalla sera in cui c’è stato il crollo del ballatoio e il tubo rotto è nella zona sotto sequestro e quindi non accessibile per lavori di ripristino della fornitura di acqua. Stamattina, spiega all’agenzia Ansa l’assessore del Comune di Napoli Luca Trapanese, gli operai hanno individuato il tubo dell’acqua in una zona esterna a quella sotto sequestro e stanno lì installando un collettore per fornire di nuovo l’acqua all’edificio. Fino a quando la Vela Celeste rimarrà senza acqua, gli abitanti non rientreranno in casa anche se avranno il permesso.
PUNTO ASSISTENZA SANITARIA – Il rettore dell’Università Federico II di Napoli, Matteo Lorito, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, Giuseppe Longo ed il presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo Federiciano, Giovanni Esposito “partecipano al dolore della comunità di Scampia” ed esprimono “profondo cordoglio per la tragedia avvenuta nella giornata di ieri”. “Come istituzioni pubbliche manifestiamo la nostra vicinanza alle famiglie che hanno subito questo gravissimo lutto e riteniamo doveroso offrire un segno concreto di supporto e solidarietà. A tal fine, grazie all’impegno del personale universitario e ospedaliero della Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II garantiremo una offerta assistenziale all’interno del Complesso universitario Scampia. È prevista, infatti, la presenza di un’equipe multiprofessionale, costituita da specialisti di cardiologia, medicina interna, ginecologia, pediatria e psicologia” L’offerta sanitaria “sarà disponibile a partire da oggi e l’organizzazione sarà articolata in base all’evoluzione dell’attuale contesto”.
CROCE ROSSA E VOLONTARI AL LAVORO – La Croce Rossa Italiana, attraverso i Comitati di Napoli, Napoli Nord, Maddaloni e Vairano, su richiesta della Prefettura e del Dipartimento regionale della Protezione Civile, sta fornendo da ieri supporto alla popolazione a seguito del crollo strutturale che si è verificato alla Vela Celeste di Scampia. Sono 15 i volontari, tra cui una squadra Sep (Servizio Psicosociale), e 3 i mezzi impiegati per affiancare la macchina dei soccorsi e, soprattutto, fornire generi di prima necessità, in particolare a bambine e bambini. “Siamo vicini alle famiglie delle vittime e dei feriti causati dal crollo alla Vela di Scampia e a quanti sono rimasti senza casa a seguito di quanto accaduto – ha detto il presidente della Cri, Rosario Valastro – Siamo a disposizione, qualora necessario, per incrementare la nostra presenza sul territorio ed aiutare la popolazione ad affrontare le paure e le conseguenze di questo momento. Ringrazio le Volontarie e i Volontari dei Comitati della CRI che si sono attivati e che, anche in queste ore, sono al fianco di quanti hanno bisogno di aiuto, fornendo a chiunque il supporto necessario”.