Questo romanzo è il racconto di un’eredità: quella tramandata da Rosa, da cui prende il via il racconto.
LA STORIA: Inizio Novecento, un paese siciliano di poche anime, isolato dal mondo grazie alla sua posizione. Qui Rosa vive indossando le vesti di una madre che è volata in cielo troppo presto. Il ruolo lo svolge bene e in tutte le sue parti, anche quello di donna che, per il solo fatto di essere donna, non può ricevere certo carezze né dal padre né dai fratelli, stando zitta. L’animo di Rosa però è uno di quelli che le prendono per “il quieto vivere”, ma che non ci pensa proprio ad adattare la propria vita ai pensieri e dettami del tempo. Con lo spirito reso forte dalle lotte vinte, costruisce da zero la sua vita insieme a Sebastiano Quaranta, uomo che vede nella sua donna il loro futuro e la capacità di Rosa di gestirlo nel migliore dei modi. A briglie sciolte, ma senza dimenticare i principi morali con cui è stata cresciuta, Rosa mette su con Bastiano, una famiglia; nascono tre figli: Fernando, Donato e Selma. Ognuno di questi, nel costruire i loro destini, rappresenteranno al meglio l’eredità di Rosa.
Un romanzo intenso che è diviso in cinque parti come le donne protagoniste e, con loro il lettore ripercorrerà i primi anni ’80 del Novecento. Le loro storie saranno inevitabilmente determinate e influenzate dalla Storia con la “s” maiuscola. Ora vittoriose per conquiste ottenute, ora ancora vittime per diritti non concessi. Tra rabbia, riscatto, orgoglio, pianto, lotte, asservimenti, pagina dopo pagina Aurora Tamigio si lascia conquistare letteralmente dalle vite di queste donne e dalla penna che le descrive in maniera così semplice, ma così compiuta. Un libro delicato, ma potente. Da leggere. (Autilia Napolitano)
“Il cognome delle donne” di Aurora Tamigio (Feltrinelli – 19 euro – 416 pagine) ha vinto Premio Bancarella 2024
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