SAN PAOLO BEL SITO – “Fontane di luce”: un’antica tradizione del Settecento, la festa dell’estate che inondava di bagliori le strade del paese attraverso l’impiego di lucerne e candele. Recuperata dal parroco don Fernando Russo, tale usanza è oggi reinterpretata con l’installazione di scenografie e giochi di luce che rappresentano ogni anno il tema prescelto. Nell’undicesima edizione del prossimo 2 agosto, alle 20:30, saranno rievocati costumi, mestieri, consuetudini del passato. Un tripudio di luci illuminerĂ i cortili del centro storico di San Paolo Bel Sito, segnando ufficialmente l’inizio dei festeggiamenti in onore di Maria Santissima Addolorata. L’evento, organizzato dalla Pro loco “Terre del Bel Sito”, in collaborazione con la parrocchia di San Paolo I Eremita e l’amministrazione comunale, è inserito nel cartellone delle iniziative della CittĂ metropolitana.
Grazie all’impegno e al coordinamento dei soci Pro Loco, nel cuore dell’estate, prende vita un’intensa collaborazione fra tutti i sanpaolesi, alla ricerca di vecchie foto, strumenti di lavoro del passato, oggetti che possano ricostruire aspetti e caratteristiche dei tempi trascorsi, secondo le indicazioni dei progettisti e dei responsabili dell’allestimento. L’intreccio dei figuranti, sullo sfondo di suggestive scenografie, ridarà vita alla storia del nostro territorio nel solco di quella cultura popolare, fondamento e legame di una comunità , nella quale ciascuno può riconoscersi. La festa celebra la simbologia della luce nel suo sincretismo religioso, nato dalla rielaborazione, in chiave cristiana, di usanze risalenti al paganesimo. In essa rivive il fluire del tempo, attraverso generazioni di donne e di uomini e il loro patrimonio di valori, ricchezza umana inestimabile e misura del presente.
I colori delle luci, talvolta intensi e fiammeggianti, talvolta tenui, richiamano le alterne vicende della vita nel continuo susseguirsi delle epoche; incantano con il loro calore, uniscono i partecipanti nell’armonia di multiformi riflessi. Dentro la luce si ritrovano le atmosfere familiari, gli amici da tempo assenti. Si riassapora il piacere della socialitĂ , di essere parte di uno stesso contesto di spazi, umanitĂ , energie, memorie che hanno orientato il cammino personale di ognuno e suscitato l’ immaginazione dell’altrove. A tale contesto si è intimamente legati anche quando si è fisicamente distanti. Ad esso ciclicamente si torna per specchiarsi nella propria storia. (Elena Silvestrini)