CICCIANO (Nello Lauro) – Una nuova presenza sulla scena politica europea con una esperienza importante e in prima linea nel complicato mondo dell’ambientalismo. Fabio Armano, 47 anni, avvocato esperto in diritto ambientale, ciccianese, è candidato alle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno prossimi per Alleanza Verdi e Sinistra. Un vulcano di idee e di proposte che ha deciso di “scendere in campo per portare avanti dei principi per i quali ho sempre lottato da anni” dice Armano. “Attraverso gli altri non sono riuscito e quindi ho pensato di rendere il mondo piĂą fruibile per gli altri attraverso i piccoli passi con lo slogan “incomincia da te”: è piĂą facile che una moltitudine di persone cambino poco piuttosto che un individuo faccia cambiare una moltitudine di persone”.
IL PARLAMENTO EUROPEO ULTIMA CHANCE – “Poi il Parlamento Europeo è l’ultimo elemento di democrazia ancora esistente perchĂ© l’unico caso di proporzionale puro per cui, al di lĂ dell’apparato politico, se hai l’occasione di poter essere candidato per un partito che ha la fortuna di passare lo sbarramento, hai l’opportunitĂ oggettiva di essere eletto al pari di un politico se hai voti e non ci sono liste bloccate. E’ innegabile, inoltre, che nella materia ambientale il luogo dove si legifera è il Parlamento Europeo perchĂ© i principi, in particolare di tutela alimentare, vengono stabiliti a Bruxelles” dice Armano.
PROVENIENZA ALIMENTARE – Tanti gli argomenti nel suo programma: “Uno dei punti principali della mia campagna elettorale è la provenienza dei prodotti alimentari in entrata e in uscita. Io oggi ho la potenzialitĂ economica di andare al ristorante ma poi finisce che mangio niente. Ho paura di quello che sto per mangiare e il punto non è se i prodotti sono di alto livello. Ogni ristorante punta sulla bontĂ del cibo a livello di sapore ma nessuno sulla qualitĂ oggettiva del prodotto intesa come è coltivata la pianta o come è allevato un animale. Per poter andare al ristorante vorrei introdurre una norma sulla tracciabilitĂ dei prodotti in entrata e in uscita. Facciamo due esempi pratici con due prodotti tipici del Sud e del Nord: la pizza e la polenta, quindi farina di grano e mais. Attualmente non vi è l’obbligo di indicare la provenienza del grano e del mais, ciò significa che il produttore della materia prima non ha interesse a comprare il grano italiano o europeo ma compra quello che è meglio trattabile a prezzo piĂą basso: quello canadese, per fare un esempio, offre due vantaggi: è piĂą economico ed è migliore per la lavorazione delle farine, ma è ottenuto con pratiche che in Europa sono vietate. Così non va bene, rischiamo di mangiare pizza e polenta al veleno” aggiunge Armano.
PENE TROPPO LEGGERE PER I REATI AMBIENTALI – Altro punto delicato è l’inasprimento delle sanzioni per chi commette reati ambientali in Italia. “C’è una differenza sostanziale tra chi spaccia droga e chi traffica rifiuti. Chi vuole la droga la cerca, per i rifiuti è un percorso passivo che in tantissimi subiamo. Le sanzioni per traffico di rifiuti vanno fino a 5 anni, per la droga partono da 5 anni e si arriva a 20 con un massimo di trenta. Chi traffica droga potrebbe aver guadagnato 20mila euro, chi sotterra rifiuti può guadagnare 100 volte tanto. E, qualora venisse preso, rischia al massimo 5 anni. Gli effetti sono personali e gravi per chi la consuma e anche per chi vive al suo fianco, mentre nel mondo del traffico dei rifiuti vi è coinvolta una pluralitĂ di persone in maniera assolutamente inconsapevole. Uno se l’è cercata, un altro è stato cercato e per questo motivo vanno inasprite le pene. Lo stesso reato di disastro ambientale è complicato da dimostrare appieno”.
CAFONI E BALCONI – Un fiume di proposte quelle di Armano che professa la “cultura cafonesca” e il movimento dei balconi: “ritornare indietro per andare avanti”. Uno che regala alle feste di compleanno piantine di pomodori, melenzane e peperoni napoletani da coltivare per incentivare la produzione agricola fai da te e la produzione biologica. La promozione del progetto “Prima Linea” che ha come obiettivo la riduzione del 50% dei rifiuti plastici che normalmente sono presenti sulle spiagge o presso la foce dei fiumi sostituendo o migliorando l’utilizzo della plastica. Senza dimenticare l’introduzione del certificato Lmq (livello minimo di qualitĂ ) per i prodotti. “Se vogliamo continuare ad esistere dobbiamo egoisticamente pensare a noi stessi, e difendere l’ambiente è atto di grande egoismo. Non vi chiedo pertanto di essere ambientalisti, vi chiedo invece di essere egoisti” chiosa Fabio Armano.