I militari del nucleo carabinieri forestali di Marigliano, insieme alla stazione carabinieri della stessa città , hanno effettuato un controllo presso un’autofficina.
Durante l’ispezione, i militari hanno riscontrato che su un’area di circa 3000 metri quadrati, appartenente all’autofficina, erano distribuiti materiali di varie tipologie, tra cui parti meccaniche di autoveicoli (sportelli, parti di motori, plastiche, oli esausti, ammortizzatori e pneumatici fuori uso). Questi materiali, secondo il Codice dell’Ambiente, sono considerati e classificabili come rifiuti pericolosi e non pericolosi. Tali rifiuti erano stati stoccati a terra senza rispettare il principio di precauzione per la tutela dell’ambiente. Inoltre, all’interno della stessa officina, i carabinieri hanno rinvenuto quattro motori di auto per i quali il titolare dell’autofficina non è riuscito a dimostrare la lecita provenienza tramite documentazione. Il controllo eseguito dai carabinieri si è concluso con il sequestro dell’intera area e dei rifiuti rinvenuti, oltre alla denuncia a piede libero del titolare dell’autofficina, un 29enne del posto. I reati ipotizzati: gestione illecita di rifiuti e ricettazione.
Nella stessa giornata, a seguito di una segnalazione, i carabinieri forestali di Marigliano si sono recati a Castello di Cisterna per un ulteriore accertamento unitamente ai militari della stazione carabinieri di Brusciano. In particolare, hanno ispezionato un’area aperta di circa 150 metri quadrati, recintata e pavimentata in calcestruzzo, dove erano depositati rifiuti di varie tipologie. Tra questi rifiuti vi erano sia materiali pericolosi che non pericolosi, come batterie esauste, parti in plastica di carrozzeria di auto, parti meccaniche di veicoli, terminali di scarico, ferro e acciaio.
I carabinieri hanno riscontrato violazioni ambientali e presunti danni all’ambiente. In particolare, oltre alla gestione illecita dei rifiuti, hanno scoperto che le acque di dilavamento del piazzale venivano immesse direttamente nella pubblica fogna, senza un preventivo trattamento di depurazione delle acque e senza la prescritta autorizzazione. Il proprietario dell’area, un 49enne di Brusciano, è stato denunciato per abbandono incontrollato di rifiuti e immissione abusiva di acque industriali nella pubblica fognatura.