“Addio alle armi”, una storia di amore, di guerra e di pace. Un’idea progettuale tratta dal famoso romanzo di Ernest Hemingway, ambientato nella prima Guerra Mondiale e pubblicato nel 1929. “Come docente di letteratura, negli ultimi mesi, ho avvertito una particolare difficoltà nel mantenere linearità nella progettazione didattica. Il turbinio di emozioni spingono, quotidianamente, i miei studenti alla ricerca di risposte, di certezze, di speranze. Come spiegare le dinamiche mentali di chi persegue la pace ricorrendo alla guerra? Di chi condanna il genocidio ma subisce inerme il corso degli eventi?” La volontà da cui nasce il progetto artistico dell’attore Barbato De Stefano risiede nel desiderio di mostrare che, di fronte a un tempo destinato ad essere sconvolto dalla violenza e dalla morte, la ricerca della serenità e dell’amore è l’unica cosa che abbia senso e per cui valga la pena di lottare.
IL PROGETTO – Da qui l’idea di associare il significato dell’opera scultorea al racconto dello storico romanzo, mutandone però il finale; non più drammatico ma intriso di speranza. Il carro principale è caratterizzato da una “scenografia in movimento”, sviluppata fronte/retro, capace, così, di descrivere una narrazione in ciascuna delle visuali. Il quadro della Madonna degli Angeli è in primo piano, maestoso nei suoi quasi 3 metri di altezza; presenta una cornice trivellata da proiettili che lasciano intravedere la scenografia retrostante rappresentante il muro delle fucilazioni con un forte impatto emotivo. Uno scenario formato da 9 statue lignee scolpite a mano, tra cui una statua di enorme valore risalente al 1880 dal titolo “Il Sacro Cuore degli Artigiani” ad opera del maestro Richetti della scuola di pittura di Brescia. L’ultimo piano della scenografia è rappresentato da pareti colpite dai proiettili e macchiate di sangue. Trasposizione cruda e crudele di una verità da cui non è possibile fuggire. Ma ecco il colpo di scena…le sponde e il pianale del carro, sono costellate di cuori dalle svariate dimensioni, con peluche e vecchi giocattoli dal forte valore simbolico, merito del lavoro degli alunni dell’istituto comprensivo Statale Bovio-Pontillo-Pascoli di Cicciano.
I PROTAGONISTI – L’intero progetto, si è reso possibile grazie all’opera degli artisti selezionati da Barbato De Stefano: nomi del calibro di Enrico Melato, Fabrizio Barba Brisiu di Borgo San Dalmazzo (Cuneo), Fabrizio De Luca (Switch Art), che ha realizzato un murales stile street Art e grazie alla disponibilità del Polo Mantenimento Pesante Sud di Nola nella figura del Generale brigadiere Roberto Nardone che ha concesso reti scenografiche e oggetti militari. Tanti gli artisti Artigiani di Cicciano coinvolti che, attraverso una serie di scelte stilistiche e simboliche, sono riusciti a trasmettere il messaggio di forza, speranza e pace grazie alla collaborazione di Tony De Stefano, Domenico Miele, Giuseppe Vitale e Massimo De Luca.