OTTAVIANO (Nello Lauro) – Diffidato per eccesso di… feste. Il Palazzo Mediceo di Ottaviano è finito nel mirino della Soprintendenza Archeologica di Napoli che ha scritto al comune vesuviano a cui è affidata dal 1995 la struttura che vanta oltre 1000 anni di storia. Il Comune di Ottaviano è stato “bacchettato” per la gestione dello storico palazzo con una richiesta della sospensione di ogni tipo di attività al suo interno. La decisione è arrivata in seguito alla segnalazione di un’associazione civica ottavianese che ha sollecitato un accertamento e una verifica proprio sulle attività autorizzate dall’amministrazione comunale e svolte all’interno del “castello” dove hanno soggiornato papi, re, nobili, scrittori come Gabriele d’Annunzio e per un periodo l’ex boss della Nco Raffaele Cutolo che ne è stato anche proprietario.
Nel documento inviato all’ente municipale e firmato dal soprintendente Mariano Nuzzo e dalla responsabile per la Tutela architettonica e paesaggistica Filomena Russo Del Prete, si sottolinea “che il bene in oggetto di importante interesse storico e artistico è stato consegnato a titolo gratuito all’ente comunale per essere destinato al perseguimento di finalità culturali”. Dopo la segnalazione, la Soprintendenza per l’Area Metropolitana di Napoli ha effettuato sopralluoghi e verifiche tecniche insieme al nucleo carabinieri forestali “Parco” di Ottaviano che hanno accertato che l’uso è stato difforme da quello consentito: tra gli eventi immortalati anche sui social network diverse feste private, tra cui anche il compleanno di un ex giocatore del Napoli.
“Considerato che la normativa vigente prevede che l’uso dei beni culturali deve conciliare con i principi della pubblica fruibilità della cultura, assicurando che il suo utilizzo sia consono e conforme alla natura stessa del bene – si legge nella nota della Soprintendenza – e considerato inoltre che dalla documentazione agli atti d’ufficio si desume che le attività svoltesi nel sito tutelato risulterebbero non compatibili con la destinazione culturale del bene e non funzionali alla conservazione dell’integrità materiale e del carattere storico e artistico dello stesso e tenuto conto che dai sopralluoghi effettuati si è constatato la condizione di notevole precarietà in cui versano i locali delle scuderie e parte degli ambienti posti al primo piano tali da minacciare pregiudizio alla conservazione del bene, si invita e si diffida l’ente a sospendere ogni tipo di attività ed utilizzo degli spazi in questione”. Al momento la struttura resta aperta in quanto in una parte del palazzo c’è la sede dell’Ente Parco del Vesuvio e il giardino con numerose piante esotiche.