CICCIANO (Nello Lauro – Il Mattino) – Le elezioni amministrative e la lunga coda delle polemiche. L’ex sindaco Giovanni Corrado, sconfitto con la sua lista civica “Cicciano Presente e Futuro”, ha presentato ricorso al Tar Campania per annullare i risultati del 14 e 15 maggio scorsi quando a vincere la competizione elettorale è stata la compagine “Oltre” guidata dall’attuale primo cittadino Giuseppe Caccavale. La lista vincente totalizzò 4440 preferenze a fronte dei 4159 voti degli sconfitti: uno scarto complessivo di 281 voti. Dopo un’ora di scrutinio Corrado, attraverso i canali social, ammise la sconfitta e fece i complimenti al suo avversario. Poco dopo, però, la situazione cambiò.
Secondo il ricorso firmato e presentato dall’ex sindaco di Cicciano al tribunale amministrativo regionale della Campania diverse cose avvenute nei seggi elettorali non quadrano. Nel mirino del ricorrente sono finite le operazioni avvenute in 5 delle 13 sezioni allestite in città: 8 e 9 (al centro) e 10, 12 e 13 (al rione Iacp). In particolare “nella sezione 12 – si legge nel ricorso – è stata rinvenuta nelle urne una scheda votata e autenticata eccedente rispetto al numero degli elettori che hanno votato”. Secondo il documento “la non corrispondenza tra schede autenticate e schede votate accertata dal seggio è spia del fenomeno della ‘scheda ballerina’”.Contestata anche la mancata coincidenza tra il numero di schede indicato sui pacchi consegnati alle altre sezioni indicate nel ricorso e quello risultante dopo il controllo dei componenti dei seggi stessi (eventualità questa contemplata nei verbali delle operazioni dove è possibile annotare il diverso numero di schede totali consegnate). Per Giovanni Corrado ci sarebbe nelle attività dei seggi la “violazione dei principi in materia di trasparenza e regolarità delle operazioni elettorali e la violazione del principio di genuinità del risultato elettorale”. La discussione sul ricorso è stata fissata dal presidente della seconda sezione del Tar per giovedì 30 novembre.
Cicciano non vive un momento post elettorale tranquillo.Oltre al ricorso, infatti, è aperta una indagine della Procura della Repubblica di Nola per corruzione sul Pua (piano urbanistico attuativo) al Comune di Cicciano che ha portato lo scorso venerdì 26 maggio i carabinieri della compagnia di Nola a perquisire e a sequestrare dispositivi mobili (cellulari, tablet e memorie hard disk) nelle abitazioni di 9 persone e di faldoni e pc dall’ufficio tecnico municipale. Nel registro degli indagati sono finite sei persone (3 amministratori uscenti eletti nelle fila dell’opposizione), il padre di un ex assessore e due imprenditori.