In Campania gli infortuni mortali sul lavoro “pesano” nove punti in più rispetto alla media nazionale. È quanto è emerso nella tappa di Avellino del tour nazionale promosso dall’Ugl per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla cultura della sicurezza. La Campania è tra le regioni italiane a maggior rischio, con “settanta infortuni mortali rispetto a 1,6 milioni di occupati”.
I dati sono stati illustrati da Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl. In valori assoluti, è la provincia di Napoli a registrare il maggior numero di infortuni mortali: 27. L’incidenza è di 35,1 a fronte di poco più di 768mila occupati, con il 50° posto in graduatoria. In termini di incidenza, la provincia più a rischio è però quella di Salerno: 21 accadimenti per 332mila addetti, con una incidenza di 63,1 punti e il 14° posto nella graduatoria nazionale. A seguire, troviamo Caserta (29° posto con 13 infortuni mortali e 266mila addetti per una incidenza pari a 48,9), Avellino (40° posto con 6 infortuni mortali e 144mila addetti per una incidenza pari a 41,6) e Benevento (45° posto con 3 infortuni mortali e 81mila addetti per una incidenza pari a 37,1): in tutti i casi, sopra alla media nazionale.
“Occorre – sottolinea Capone – un deciso impegno delle Regioni, per quanto di loro competenza, a iniziare da un rafforzamento dei controlli a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche attraverso il coinvolgimento degli enti locali, fondamentali per intercettare il lavoro sommerso nel commercio, nell’edilizia e nell’agricoltura”.