NOLA – Si è svolta nella cornice dell’”Holiday Inn” di Nola la presentazione del libro “Se sono qui è perché qualcuno ha detto sì!”, la raccolta di testimonianze di persone che hanno subito un trapianto e delle famiglie di chi ha donato uno o più organi.
Fortemente voluto dal presidente Aido Nola – Cimitile, Felice Peluso, il libro si presenta come la trascrizione in parole di sentimenti ed emozioni provati da chi si è trovato a dover combattere con tenacia per sopravvivere e da chi ha dovuto compiere o condividere la scelta della donazione.
A moderare la serata Rachele Corcione, ideatrice del progetto “Organizziamo la speranza” e membro del gruppo Aido che, tra fuori programma e stravolgimenti di scaletta, ha saputo coivolgere un pubblico commosso.
In una sala gremita sono state presentate le curatrici delle due prefazioni, la psicologa Felicetta Lombardi e la scrittrice Francesca Grassi; il maestro Nello Esposito, supporto musicale alla voce di Maria Daniela Pace; Alessio Marangoni, allievo dell’Isis Nobile Amundsen di Lauro; Rosa Vaia, maestra parfumière; Gennaro De Crescenzo, tenore e amico del gruppo Aido.
“La serata si è rivelata un alternarsi di lacrime e teneri sorrisi, di battiti sussultori di cuore e di evidenti manifestazioni di catartiche quieti spirituali. Ogni storia raccontata nel libro ha fatto comprendere al pubblico in sala il valore del dono, l’atto d’amore più completo e disinteressato che un essere umano possa compiere e ha evidenziato quanto la donazione degli organi, in particolare, possa presentarsi come una seconda possibilità per chi, a quella possibilità, aveva ormai rinunciato” scrivono gli organizzatori dell’evento.
“Un vero e proprio miracolo quello che permette ad un donatore, per il quale la vita materiale si è spenta, di infondere nuova vita a chi riceve, riuscendo, in tal modo, a potenziare la sua nuova vita, quella spirituale, quella eterna, quella che, per definizione, è l’unica vera esistenza che valga la pena alimentare. Il dono è il risultato di un gesto incondizionato, vero, sincero, un anello di congiunzione tra un mondo vuoto e spento, e un mondo ultraterreno dove si parla solo il linguaggio del cuore, un linguaggio ricco e forbito che sa toccare le corde anche dei più duri degli animi” commenta Felice Peluso.