lunedì, Novembre 25, 2024
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Caivano, incidente sul lavoro in fabbrica: muore operaio 22enne

E’ morto schiacciato da decine di grossi bancali che sono improvvisamente caduti, urlando mentre la madre e il fratello lavoravano allo stesso turno di servizio. E’ morto così il 22enne Antonio Golino, residente a Marcianise, che stamani era a lavoro nell’area industriale di Pascarola a Caivano, nella “M & C”, importante azienda che affetta e confeziona prosciutti per tutti i supermercati italiani.

Nello stesso momento in cui è avvenuto l’infortunio erano in servizio anche la madre e il fratello. Una famiglia unita e di lavoratori quella di Golino, 22enne ricordato come un bravo ragazzo che si impegnava tanto nel lavoro. Il giovane – è emerso – era in una delle celle frigorifero dell’azienda, una struttura alta diversi metri ed estesa alcune centinaia di metri; in ognuno dei cinque locali da 100 metri che compongono la cella, ci sono decine di grossi bancali di plastica dove vengono posti i prosciutti e gli altri salumi da confezionare. Proprio una pila di questi bancali ha improvvisamente ceduto travolgendo Golino; i carabinieri e i vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno impiegato oltre due ore per trovare il corpo, ormai senza vita, del 22enne. Mentre avveniva l’incidente, il giovane ha urlato, ed è stato sentito dalla madre e dal fratello, che disperati, hanno chiamato i soccorsi e hanno poi dovuto aspettare che i soccorritori rimuovessero i bancali, per rivedere il corpo del congiunto.

Dai primi accertamenti sembra che dispositivi e strumenti per la protezione lavorativa vi fossero e fossero tenuti regolarmente. Le indagini dovranno accertare se c’è stato qualche errore nel carico dei bancali, se dunque fossero stati caricati di più rispetto al peso previsto. Golino, hanno stabilito i carabinieri della Compagnia di Caivano, non era dipendente della “M & C”, ma di una ditta che si occupa di imballaggio, trasporto e spedizione, su cui sono in corso verifiche per accertare se la proprietà fosse la stessa dell’azienda di insaccati.

 

CAPONE E PUGLIESE (UGL): “STRAGE INAMMISSIBILE” – “L’ennesimo e drammatico incidente sul lavoro ha causato la morte di un operaio di 22 anni di Marcianise a Caivano. Siamo di fronte, per l’ennesima volta, a una strage quotidiana inammissibile. Come sindacato Ugl, ribadiamo nuovamente l’importanza di investire sulla formazione in materia di sicurezza sul lavoro. Al contempo, è fondamentale potenziare i controlli per poter prevenire tragedie come questa. La manifestazione dell’Ugl ‘Lavorare per vivere’ ha lo scopo di sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sul fenomeno inaccettabile delle cosiddette ‘morti bianche'”. Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl, e Maria Rosaria Pugliese, Segretario Regionale Ugl Campania.

MARI (AVS): “INTRODURRE REATO OMICIDIO SUL LAVORO” –  “L’ennesima morte sul lavoro, stavolta di un giovane di appena 22 anni, impiegato in un’azienda di Marcianise, impone misure adeguate ad un fenomeno che ha le caratteristiche di una strage. Occorre cioè introdurre un reato specifico di omicidio sul lavoro alla cui stesura potrebbe lavorare una commissione parlamentare d’inchiesta che indaghi sulle cause preminenti, cioè l’inosservanza delle norme sulla sicurezza e lo sfruttamento”. Così Franco Mari, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, intervenuto nell’aula della Camera.

SGAMBATI (UIL): “SCIA DI SANGUE NON SI FERMA” – “L’anno è cominciato nella maniera più nefasta con la tragedia che ha colpito un giovanissimo operaio, morto sul lavoro a soli 22 anni” è quanto ha affermato Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania, commentando la notizia dell’ennesima tragedia sul lavoro. “La Uil da tempo porta avanti la battaglia sulla sicurezza sul lavoro, tanto da farne anche una campagna nazionale intitolata “zeromorti” , ma questa scia di sangue non si arresta”, continua Sgambati.” “Da soli gli ispettori non bastano, sottolinea il leader della Uil Campania, è necessario che chi “uccide” sul lavoro paghi pene severe. E allora, si istituisca una procura speciale, una sezione della Magistratura come per l’antimafia, che si occupi solo di incidenti e morti sul lavoro”. (ansa)

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