Sono esasperati i cittadini che risiedono lungo la strada statale 335 (ex statale 265), importante e trafficata arteria del Casertano tra le più pericolose – si stima sia la terza della provincia per numero di incidenti mortale – che attraversa il territorio del comune di Maddaloni congiungendosi con il Beneventano.
Le criticità riguardano soprattutto il grande crocevia – la competenza è divisa tra Anas e comune di Maddaloni – dove si incrociano la 335, che poi prosegue verso la Fondo valle Isclero e il Sannio, e l’Appia che prosegue verso Santa Maria a Vico; un’area fatta da un groviglio di strade e stradine – denominata “giardinetti” – dove avvengono spesso incidenti, percorsa costantemente da pendolari e camion, anche quelli che lavorano al vicino cantiere dell’Alta Velocità Napoli-Bari o che vanno nelle varie aree industriali della zona, tra Acerra e Maddaloni-Marcianise, e per la quale sono stati già chiesti interventi urgenti.
Sembra che presto saranno installati gli autovelox, ma tale soluzione non basta ai cittadini, della cui esasperazione si sono fatti portavoce ormai da tempo i sindacati, che più volte hanno chiesto interventi strutturali.
In una lettera inviata a prefettura e Provincia di Caserta, Anas, Comuni di Maddaloni e Valle di Maddaloni i segretari casertani sindacati dei trasporti Filt-Cgil (Angelo Lustro), Fit-Cisl (Pasquale Federico) e Uil Trasporti (Gianfranco Spanò), spiegano di aver “avuto diversi incontri con i Sindaci e anche in Prefettura e con gli Enti preposti e molto è stato fatto già dall’Anas per le strade di sua competenza. Notizie della scorsa settimana circa l’installazione di Autovelox, che seppur sono ottimi deterrenti, non possono essere considerati la soluzione adeguata e finale”.
“Siamo a conoscenza di un progetto presentato dal Comitato per la sicurezza della SS335 che prevede delle rotonde lungo l’intera arteria e addirittura la possibilità di un allargamento della stessa, che permetterebbe di creare una doppia corsia in salita, poiché l’arteria è percorsa dai mezzi pesanti, oltre quelli dei lavori della Napoli Bari, diretti verso Benevento con l’utilizzo della Valle Fondo Isclero e anche quelli diretti verso il Molise”.
“Così come di un progetto che dovrebbe interessare il rifacimento dei ‘giardinetti’ cosi denominati, che permetterebbero un innesto dei mezzi su tale arteria in maniera veloce e in sicurezza. Inutile ribadire l’esasperazione dei residenti che rischia di sfociare in azioni di protesta sociale. Restiamo fiduciosi nella sensibilità del Prefetto, già intervenuto a riguardo in diverse occasioni, per una convocazione di merito”.