Avrebbero percepito il reddito di cittadinanza potendo contare nel loro nucleo familiare su persone detenute: 43 famiglie sottoposte a sequestro preventivo nel Napoletano, per un totale che supera il mezzo milione di euro.
Ad eseguire il provvedimento – emesso dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina – gli uomini del comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli tra le città di Boscoreale, Poggiomarino, Torre del Greco e Vico Equense. L’accusa è di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Stando a quanto appurato dalle fiamme gialle, i 43 soggetti destinatari del provvedimento avevano indicato anche detenuti tra le persone presenti all’interno dei loro nuclei familiari, in maniera da poter percepire il reddito di cittadinanza.
Come ricorda, in una nota, il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, la normativa prevede che ”nel caso in cui il nucleo beneficiario del reddito di cittadinanza abbia tra i propri componenti soggetti che si trovino in stato detentivo, la relativa scala di equivalenza, ossia il parametro di riferimento utilizzato per determinare l’importo esatto di quanto spettante, deve essere ridotta, non dovendosi tener conto dei soggetti che si trovino nella predetta situazione”.
I finanzieri, grazie ad un interscambio informativo con la casa circondariale di Poggioreale, hanno individuato le 43 posizioni, ricostruendo che l’importo indebitamente ricevuto sarebbe pari a 520.846,38 euro.