Lamiere di alluminio come pareti assicuravano quell’effetto serra necessario ad essiccare in fretta i germogli di cannabis, posizionati su filari di spago sistemati in modo da favorire il filtraggio dell’aria. Poi tavole di legno coperte da reti verdi per l’ultima fase del trattamento dell’erba, appena prima del confezionamento.
Un capanno al cui interno la temperatura era soffocante, come l’odore di marijuana che infestava l’intera campagna circostante. I carabinieri della stazione di Licola hanno scoperto quel laboratorio casalingo in via Madonna del Pantano nel comune di Giugliano in Campania. Attorno alberi di pesco e fusti di cannabis baciati dal sole.
Arrestato per produzione e detenzione di stupefacente, il proprietario del fondo, un incensurato di 62 anni: 632 le piante estirpate e distrutte, 150 i chili di marijuana già essiccati sequestrati. Recuperati anche ventilatori, cesoie, un generatore di corrente utilizzati per la coltivazione. L’uomo è ora in carcere, in attesa di giudizio.