(Nello Lauro) – E venne il giorno del caos. Finite le feste, ricomincia la giostra. Negozi chiusi, alunni di nuovo in Dad, ricoveri e visite sospese negli ospedali, file interminabili e isteriche per tamponi e vaccini. Polemiche, disagi, proteste in mille contraddizioni. Alcune che fanno sorridere di rabbia: liceo classico Carducci “chiuso” a Nola per disposizione sindacale e succursale aperta a Casamarciano poche centinaia di metri dopo oppure quella ancora più assurda degli studenti positivi che, per legge, possono solo essere uditori in didattica a distanza, ma non partecipare attivamente alle lezioni (infettano attraverso la voce? Mistero…). Vincenzo De Luca sospende lezioni per istituti infanzia, elementari e medie e il Tar aspetta i documenti per capire la situazione con il Governo che ha impugnato il provvedimento del presidente della giunta regionale che ha provveduto a inviare gli atti richiesti. I livelli di green pass tipo videogiochi, botte e risposte tra politici, social impazziti tra pro vax e no vax, tra pro dad e no dad, malumori tra genitori che lavorano, famiglie con bambini con disabilità e chi ha problemi di connessione con più figli studenti in casa. Nulla di nuovo insomma. Solo che adesso siamo nel 2022 e non nel 2020. Quanto tempo senza prendere decisioni univoche (altro esempio pessimo di gestione è il mondo del calcio o il caso Djokovic), quanto tempo sprecato senza organizzare alternative, controlli, gestione dell’emergenza. In tutto questo c’è da eleggere anche il presidente della Repubblica. Tutti hanno ragione da avere torto.