CASAMARCIANO – Dopo le parole al vetriolo del sindaco Carmela De Stefano arrivano anche le parole dell’opposizione “SiAmo Casamarciano” composto dal capogruppo Clemente Primiano e i consiglieri Carmela Meo, Teresa Tortora e Maria Trematerra che insieme ai tre consiglieri di maggioranza ha decretato la fine dell’amministrazione comunale. “Ci siamo trovati difronte al fallimento di un progetto politico, allo sgretolarsi di una squadra di governo eterogenea e dissociata. L’evidenza dei fatti impone una riflessione serena e ponderata. Per evitare di interrompere il mandato amministrativo occorreva recuperare in termini di governabilitĂ , è stato chiaro fin da subito che questa maggioranza, e lo dichiara pubblicamente l’ex sindaco, non ha ritenuto utile per la collettivitĂ cercare un confronto e un dialogo con questo gruppo consiliare”. “Si è scelto – dicono i 4 rappresentanti del gruppo di minoranza – di andare allo scioglimento pur di non dialogare con chi legittimamente rappresenta la metĂ del corpo elettorale, scelta legittima ma certo non condivisibile specie quando sul presunto tradimento di questa opposizione si vuole tentare un improbabile disamina dei fatti che, per quanto ci competono, non ci vedono in alcun modo rappresentati. Alle chiacchiere c’è chi preferisce tirare fuori messaggi personali e whatsapp di comodo”. “Noi abbiamo – continuano ancora Primiano, Meo, Tortora e Trematerra – invece gli innumerevoli esposti che abbiamo dovuto sporgere agli organi competenti ogni volta che il Sindaco e la sua maggioranza hanno violato il diritto di informazione dei consiglieri di opposizione di avere notizie. Su queste basi si poteva e si doveva trovare un punto di incontro che purtroppo in 52 giorni la sindaca non ha ritenuto di trovare. Di fronte a tale chiara ed inequivocabile volontĂ politica ci siamo trovati ad assistere all’ultimo atto, all’epilogo, di questo mandato consiliare”. “E’ stato a questo punto, quando tutto era giĂ stato fermato, che con spirito di assoluto rispetto alle norme statutarie e regolamentari abbiamo ritenuto di prendere atto, anche noi, della fine del mandato elettorale. Da qui l’esigenza, e non la scelta, di dimetterci da consiglieri comunali per permettere ai cittadini di scegliersi un governo forte, stabile, non imbrigliato”.