COMIZIANO (Nello Lauro) – Un’assenza che vale una presenza. Parole forti per una situazione diventata insostenibile. I due gruppi di opposizione di Comiziano attaccano di nuovo il sindaco e la sua maggioranza per “antidemocrazia”. Per la seconda volta in poco meno di due mesi i rappresentanti dell’opposizione hanno deciso di non partecipare alla seduta di consiglio comunale e di scrivere alla Prefettura di Napoli. Un nuovo Aventino tutto comizianese. Nicola Tortora, Vincenzo De Luca e Giovanni De Luca, dei gruppi consiliari “Noi ci siamo per Comiziano” e “Comiziano 3.0 – La rinascita dei Valori” hanno motivato in un documento la mancata partecipazione ai lavori dell’assise per “le evidenti e continue violazioni della convocazione”.
LA PROTESTA – “Purtroppo, nonostante la nostra comunicazione preventiva, il Presidente del Consiglio non ha provveduto a convocare la conferenza dei Capigruppo, né a verificare con le opposizioni le condizioni per una soluzione della problematica e/o darne comunicazione al Consiglio nella seduta del luglio” si legge nella nota firmata dai tre esponenti della minoranza. “Dispiace dover evidenziare che, in vista del prossimo Consiglio Comunale del 06/09/21 (ieri, ndr), la situazione continua ad aggravarsi, accentuandosi il carattere antidemocratico della gestione politico-amministrativa del sindaco e dell’attuale maggioranza che, ancora oggi, non consente alle opposizioni un confronto costruttivo in Consiglio Comunale su temi di interesse collettivo”.
LE CONTESTAZIONI – La lista è lunga: “La maggioranza continua con l’imposizione di tasse e tributi senza accettare proposte di riduzione nell’interesse dei cittadini; non consente alle opposizioni l’esercizio del proprio mandato politico-amministrativo, con innumerevoli difficoltà nella consultazione di atti e documenti; non risponde alle richieste delle opposizioni di mettere a disposizione una stanza per le riunioni, così come previsto dallo statuto comunale; lascia trascorrere costantemente i tempi massimi previsti per rispondere alle interrogazioni a risposta scritta; dispensa innumerevoli incarichi con enorme dispendio di denaro pubblico; adopera la procedura prevista dall’articolo 110 Tuel per affidare la dirigenza degli uffici a soggetti senza adeguata specializzazione e/o comunque ‘politicamente vicini’; non si adopera per mettere in calendario – ancora oggi a oltre due anni dall’insediamento – la costituzione delle commissioni permanenti, tra cui quella molto significativa di controllo e garanzia”.
CONFERENZA MANCATA – “Tutto ciò – scrivono i consiglieri – è lesivo del diritto di trasparenza amministrativa sancito dalla legge, nonché rappresenta una grave violazione dei dettami della legge, dello statuto e del regolamento Comunale, già più volte sovvertito, così come denunciato da questi gruppi consiliari nei mesi scorsi. Evidenziamo ancora una volta che mai, finora, è stata convocata la Conferenza dei Capigruppo per decidere dell’ordine del giorno: mai siamo stati consultati, dal Presidente del Consiglio, per la redazione dell’ordine del giorno”.
LA SCELTA – Alla luce di quanto innanzi comunichiamo la nostra sofferta decisione di non partecipare al consiglio comunale, quale forma di protesta nei confronti del sindaco e della maggioranza consiliare, colpevoli di aver svilito il ruolo del Consiglio Comunale, nel quale la loro presenza si sostanzia semplicemente ‘nell’alzata di mano’, mortificando le funzioni di sindacato ispettivo e di controllo dei consiglieri di opposizione si chiude la nota congiunta di Nicola Tortora, Giovanni De Luca e Vincenzo De Luca.