CAMPOSANO (Nello Lauro) – La miccia della polveriera politica di Camposano è sempre accesa. Il ritorno al Comune del sindaco Francesco Barbato, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, ha fatto ripartire le polemiche. Il “casus belli” di questi giorni è la mancata convocazione del consiglio comunale di Camposano per la surroga dei consiglieri e per l’approvazione del bilancio di previsione. Eppure il Consiglio di Stato aveva disposto “l’immediato reinsediamento del consiglio comunale di Camposano e la surroga dei sei consiglieri dimissionari, laddove possibile”. Ad oggi, a 22 giorni dalla sentenza, il presidente dell’assise municipale non ha ancora provveduto alla convocazione della seduta per la surroga dei consiglieri dimissionari. Nel frattempo ha lasciato la carica anche il vicesindaco Giuseppe Siciliano, fattore che ha ridotto ancora di più la già risicata maggioranza guidata da Barbato, che ha anche ricevuto la diffida dalla Prefettura per l’approvazione del bilancio di previsione.
“Si è generato un deficit democratico” scrive l’ex consigliere di opposizione Antonio Giuliano in una lettera inviata al prefetto di Napoli Marco Valentini. “Il provvedimento dei giudici dello scorso 14 giugno prescriveva la convocazione del consiglio comunale senza stabilire un termine. Ad oggi il sindaco opera in piena autonomia senza preoccuparsi di ricostruire l’assise cittadina”. E poi accusa: “Viviamo un grave momento di sospensione della democrazia in cui si sta ledendo in maniera plateale il principio di rappresentatività. Lo stesso testo unico degli enti locali prevede che il consiglio comunale va convocato in tempi brevi per ricostruire il plenum dell’assemblea. Il sindaco, invece, preoccupato per la possibile assenza della sua risicata maggioranza anche a seguito delle dimissioni del vicesindaco Siciliano continua ad agire come se nulla fosse in dispregio ad ogni sensibilità istituzionale”.
L’ex consigliere comunale Carmela Rescigno si affida, attraverso il suo profilo social, all’ironia e parla di “lungo romanzo amministrativo del triste e comico protagonista che viene rimesso in comune senza avere consiglieri sufficienti per poter governare ed espletare la più pura forma di democrazia. Un sindaco senza numeri che dà i numeri. Non convoca il consiglio comunale per le surroghe dei consiglieri comunali come disposto dai giudici, non convoca il consiglio per approvare il bilancio dopo la diffida della Prefettura. Barbato continua a mandare messaggi in codice che non riusciamo a capire: i cittadini hanno il diritto di sapere cosa è successo. Il sindaco è rimasto solo a recitare la parte del paladino di Camposano: così si fa danno solo alla città e ai cittadini con scelte scellerate” conclude Carmela Rescigno.
Intanto sono anche cominciati i primi movimenti per la campagna elettorale di settembre con summit, cene, riunioni, telefonate e roventi chat whatsapp: con queste premesse, sarà una vera e e propria guerra.