Sono stati eseguiti sul territorio della provincia di Caserta e località limitrofe, mirati servizi antibracconaggio, volti alla prevenzione e repressione dei reati in danno della avifauna selvatica migratoria, da parte dei Carabinieri Forestali appartenenti al reparto operativo Soarda (Sezione operativa antibracconaggio e reati in danno degli animali) di Roma, coadiuvati dal personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale –Nipaaf , operante nell’ambito del gruppo carabinieri forestali di Caserta. Al setaccio gli areali campestri dei comuni di Cancello ed Arnone, Castel Volturno, San Tammaro, Cesa, Santa Maria La Fossa, Grazzanise e Gricignano d’Aversa, zone, anche umide, storicamente interessate dal fenomeno illegale della caccia di frodo in quanto, per le loro naturali caratteristiche morfologiche, rappresentano, in questo periodo dell’anno per i volatili provenienti dal nord Europa, dislocate lungo le rotte di migrazione e luoghi sicuri in cui rifocillarsi e riposare.  Sono stati sequestrati complessivamente 15 fucili, 12 richiami acustici completi di batteria, un centinaio di munizioni inesplose e svariato altro materiale generalmente utilizzato per la caccia illegale. Per quanto concerne l’avifauna selvatica abbattuta, i militari hanno sottoposto a vincolo reale esemplari di volatili sia appartenenti a specie cacciabile che protetta: in particolare sono stati rinvenute 27 allodole, un beccaccino e una alzavola, mentre, per le specie protette, sono finite nel mirino dei bracconieri una cutrettola, una pispola e due pivieri dorati. L’operazione ha consentito di deferire, complessivamente, all’autorità giudiziaria delle procure di Santa Maria Capua Vetere e di Napoli Nord, 16 persone, sorprese dai militari ad esercitare l’attività venatoria illecitamente, ovvero avvalendosi di richiami acustici a funzionamento elettromagnetico riproducenti il verso dei volatili allo scopo di attirarli con l’inganno ed abbatterli più agevolmente. I militari hanno anche verificato che, in taluni casi, i bracconieri, al fine di rendere l’arma maggiormente offensiva, avevano anche omesso di inserire nella canna il cosiddetto riduttore, idoneo accorgimento tecnico che serve a rendere la capienza del serbatoio-caricatore a soli due colpi, così come previsto per la legge. I bracconieri, sorpresi in flagranza di reato, sono tutti uomini di età compresa tra i 25 e i 70 anni, appartenenti a svariati ceti sociali, ed anche provenienti dalla provincia di Napoli, nonostante le restrizione di cui alla all’emergenza epidemiologica sanitaria attuale: a quattro cacciatori di frodo, infatti, peraltro, si è anche applicata la sanzione amministrativa pari ad  Euro 400,00 per non aver rispettato le limitazioni provinciali di allontanamento dalla residenza o dal domicilio abituale di cui all’ordinanza della Regione Campania numero 89 del 5 novembre 2020, attualmente vigente.