venerdì, Novembre 22, 2024
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Coronavirus, da Cicciano una canzone antivirus: Napolitano canta per le figlie e per l’Italia

CICCIANO (Nello Lauro – Il Mattino) –  Una canzone “antidoto” per abbattere la saudade da quarantena. “Italia Mia” nasce dall’amore per le figlie che hanno scelto altre zone dell’Italia per lavoro e scelte di vita. Mimmo Napolitano, 57 anni, di Cicciano (attualmente vive nella confinante frazione di Polvica a metà tra Nola e Roccarainola), professione litografo, è abituato a fare visita con una certa frequenza a Giusy, 30 anni, che lavora a Milano come programmatrice informatica e vive con il fidanzato oppure a raggiungere Lucca dove dal dicembre 2017 si è trasferita Lucia, 27 anni, partita per “provare nuove esperienze” e dove attualmente fa parte del personale Ata di una scuola cittadina. Era anche giunto il periodo per andare a trovare le figlie, ma è impossibile viaggiare e i biglietti che aveva prenotato sono diventati carta straccia. Una famiglia separata dai chilometri, ma da sempre unita dagli affetti e dall’amore, oggi divisa forzatamente dal pandemico coronavirus. E allora per colmare questa distanza e ridare forza comune a tutti telefonate, videochiamate e l’immancabile gruppo family su whatsapp: “L’idea della canzone è partita tutta da mio padre – dice Lucia –  abbiamo un gruppo family e una sera ci fece ascoltare un pezzo che aveva scritto. Ci piacque molto e da lì ha continuato a scrivere. I primi versi di “Italia Mia” sono stati composti agli inizi di marzo: a noi è piaciuta molto da subito e così lo abbiamo convinto a registrare i diritti alla Siae”.

La famiglia Napolitano

Mimmo da molti anni è volontario dell’associazione Abio (associazione per il bambino in ospedale), la sua chitarra da autodidatta è sempre a portata di plettro, all’ospedale di Nola porta la musica ai bambini malati, da Il coccodrillo come fa a Quarantaquattro gatti, fino alle canzoni di Pino Daniele.  “È stato tutto nuovo per lui – continua Lucia  – mio padre è una persona che ha sempre scritto poesie e non le ha mai rese pubbliche anche se noi gli dicevamo che doveva scriverci un libro”. In quattro minuti e trenta secondi pubblicati su youtube Mimmo ricorda con la sua composizione come “cambiano le cose, cambiano le abitudini con il silenzio che dura da più di un mese” con un passaggio sulla solitudine particolare degli “anziani rassegnati alla finestra” e dei bambini, sullo straordinario coraggio di medici e infermieri negli ospedali pieni e sulle “anime morte sole senza la mano e l’amore di un parente”. E con la difficoltà di tornare alla normalità e alla vita con le ferite di questi tempi, con la tempesta alle spalle e un mantra che attraversa tutto il testo: “Quando tutto questo sarà finito saremo più forti, saremo uniti”. Una storia comune per una speranza globale.

 

Ecco la canzone “Italia Mia”:

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