ROCCARAINOLA (Nello Lauro) – Una chiamata disperata al 112: “Aiuto, qui sta succedendo qualcosa di grave”. Sono da poco passate le 23. In via De Simone, strada vicino al centro cittadino di Roccarainola, urla strazianti svegliano le persone che già dormivano e inquietano quelle che sono davanti alla tv. In quella corte condominiale sta succedendo qualcosa. In effetti è così. Sta succedendo qualcosa di orribile. E’ un piccolo appartamento. Una cucina, un bagno e una camera da letto. E’ in corso un tentativo di incesto: un figlio, in preda ai fumi dell’alcol, che cerca a tutti i costi di violentare la madre. Lui, 30 anni, romeno, senza lavoro, beve fino alle estreme conseguenze mentre la madre, 50 anni, è a letto per riposarsi della lunga giornata da badante.
L’INCUBO – Da lì comincia un incubo. Il peggiore di quelli già vissuti in questi anni. Lui entra in camera, alza le lenzuola e le ordina di alzarsi. La donna capisce subito che sarà l’ennesima violenza, l’ennesimo maltrattamento. Lui si tocca i genitali e la donna lo invita ad andare fuori. Prende la mamma e la porta in cucina, un morso sul braccio. Tenta di sfilarle il pigiama, ma la donna resiste. Poi si abbassa i pantaloni. Un pugno sui denti, un altro in faccia. La donna perde anche alcuni denti. Sanguina copiosamente. Lui la vuole a tutti i costi, ma lei lo respinge ancora. Gli mette una mano sulla bocca per farla tacere e con l’altra di fare violenza. Non ci riesce: la mamma riesce a scappare. Si rifugia dai vicini che chiamano i carabinieri ed il 118.
I CARABINIERI – Sul posto arriva il comandante della stazione di Roccarainola, il maresciallo Francesco Lullo, insieme ai militari di Cimitile che fermano da subito l’esagitato. La donna viene soccorsa e ricoverata all’ospedale “Santa Maria la Pietà” di Nola. Fratture ed infrazioni nasali, perdita di alcuni denti: una prognosi di 15 giorni per guarire dalle ferite, chissà quanto altro ancora per rimuovere una notte assurda. Si ricostruisce il passato della donna. Ed è terribile: altri episodi, lancio di suppellettili, anche di pezzi della stufa a legna con la 50enne che ha trovato rifugio da un’anziana signora temendo per la propria incolumità. Il 30enne è ora nel carcere di Poggioreale. Lei in ospedale, ferita nel fisico e distrutta nella mente. Una storia orribile.