CASAMARCIANO (Nello Lauro – Il Mattino) – Senza pietà. Con cattiveria. Perché quando vuole l’uomo sa essere la vera bestia. Una strage di cani quella della scorsa notte avvenuta in contrada “Foresta” tra Casamarciano e Nola. Cinque cani (quattro randagi e una femmina di pastore tedesco) sono stati letteralmente eliminati da esche avvelenate piazzate nell’area periferica del paese. A raccontare la storia il proprietario del pastore tedesco che vive in quella zona: “Ero uscito dal mio appartamento per portare da mangiare al mio cane, come di consueto, nel mio appezzamento di terreno. Ho riscontrato, sul tragitto che ho percorso, la presenza di diversi cani senza vita, sparsi in un raggio di circa 50 metri. E dopo aver raggiunto la gabbia del mio pastore tedesco purtroppo ho trovato anche lei riversa nelle stesse condizioni degli altri animali”. Il racconto è crudo, senza filtri. Un misto di delusione, tristezza e rabbia: “Era riversa per terra con vomito e materiale biliare che fuoriusciva dalla bocca, con occhi semi aperti, una scena inquietante e raccapricciante al tempo stesso”. “Subito dopo – continua il testimone della vicenda – ho presentato una denuncia, seguita da un’attività di sopralluogo da parte delle autorità competenti che hanno poi anche provveduto alla rimozione delle carcasse dei poverini per i rilievi con gli esami necroscopici”.
Poi il colpo al cuore: “Per quanto riguarda il mio cane ho preferito non sottoporlo all’ennesimo strazio, – racconta commosso e stravolto da tanta crudeltà il padrone del pastore tedesco – individuando una sepoltura non lontano dalla sua cuccia abituale”. Una vicenda meschina e misteriosa per la quale sono stati allertati da subito anche i carabinieri forestali della stazione di Roccarainola che, insieme ai medici del servizio veterinario di Nola dell’Azienda sanitaria locale Napoli3, hanno prelevato i corpi di due cani e hanno spedito le spoglie all’istituto zoo profilattico sperimentale del Mezzogiorno di Portici che nei prossimi giorni comunicherà alle autorità preposte i risultati dell’esame necroscopico per stabilire l’esatta causa del decesso dei cani. Un esame che dovrebbe confermare, con pochi margini di errore visti i sintomi comuni a tutti gli animali coinvolti, l’avvelenamento attraverso le micidiali esche. Resta da stabilire ancora il “movente” della strage silenziosa degli innocenti: tra le possibili ipotesi dispetto tra confinanti di terreni, fastidio per un gruppo di cani che stazionava da quelle parti in questo ultimo periodo. Qualunque sia la risposta che scaturirà dalle indagini, che partiranno nei giorni a venire, non giustificherà in alcun modo il comportamento per nulla umano che ha portato alla morte i cinque cani a Casamarciano. Nel caso in cui venissero individuati, i colpevoli del gesto rischiano: chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona infatti la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni secondo quanto stabilito dalle legge 189 del 2004 “dei delitti contro il sentimento degli animali” che ha profondamente modificato l’assetto normativo in tema di animali. Abbaiare può essere talvolta una colpa: il cane resta il migliore amico dell’uomo, ma l’uomo non è il migliore amico del cane.