“La Terra dei Fuochi siamo noi ed esisterà finché noi vorremmo che esista”. Parole forti quelle di Veria Vassallo, ex consigliere comunale di Cicciano, da sempre impegnata nella lotta per tutelare l’ambiente. L’attivista ha scritto a maggioranza e opposizione del suo comune per segnalare la mancata risposta dell’ente di corso Graibaldi alla lettera del presidente dell’associazione “Terra dei Fuochi” Angelo Ferrillo che “consigliava” a tutti i comuni ricadenti nella famigerata area di fare fronte comune e chiedere lo stato di emergenza. La risposta, ad ora, non è ancora arrivata. Un silenzio che ha fatto arrabbiare Veria Vassallo: “La superficialità’ nel disinteressarsi di certe problematiche crea i presupposti affinché istituzioni e governo centrale possano dimenticarsi dei problemi reali cui ogni giorno devono far fronte centinaia e migliaia di cittadini. Basta piangere morti, che la politica lavori concretamente nell’interesse delle comunità. Io mi sono sempre battuta per le battaglie ambientali, l’ho fatto da consigliere e continuo a farlo da semplice cittadina e continuerò a battermi per le giuste cause perché la politica deve essere uno strumento a servizio dei cittadini e non il contrario, come invece credono i nostri attuali amministratori, troppo attenti agli interessi personali”. Vassallo è un fiume in piena che non risparmia nessuno: “Mi chiedo, avendo un ingente numero di rappresentanti campani al Governo, tra onorevoli, senatori, ministri, cosa è stato fatto concretamente per risolvere definitivamente il problema della terra dei fuochi? Bisogna per il bene di tutti stringersi e dare voce alla tutela della salute delle persone che vivono nei territori come quelli della terra dei fuochi, basta con la speculazione e basta con la politica delle strumentalizzazioni atte solo ed esclusivamente ai profitti di chi amministra i territori. Si tratta di tutelare la salute di bambini , giovani, di noi tutti e non solo: il problema non sta solo nell’eclatante percentuale di morti per cause oncologiche , ma anche per i rischi rappresentati dai frutti delle nostre terre che vengono commercializzati in tutta la penisola italiana”. Spero che altri comuni come quello di Cicciano, diano riscontro alla richiesta di stato di emergenza: è’ necessario unirci tutti e creare una rete che possa davvero far sentire la voce dei nostri drammi”.