NOLA- Tre condanne e due assoluzioni nell’ambito del processo nato dall’operazione “Breccia” della direzione investigativa antimafia. Il Tribunale di Nola, collegio D della sezione penale (presidente Marco Carbone, giudici a latere Mariangela Luzzi e Alessandra Zingales) hanno condannato Domenico Ambrosio, Gianpaolo De Angelis e Nicola Di Palma ed assolto Carmine Miele e Angelo Franzese. I cinque erano finiti agli arresti il 31 marzo del 2015 su ordine del gip di Napoli. Domenico Ambrosio è stato condannato a quattro anni e 6 mesi di reclusione, interdizione dai pubblici uffici per 5 anni ed al pagamento di 1600 euro di multa per estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Gianpaolo De Angelis, che quando fu raggiunto dalla ordinanza di misura cautelare era assessore all’urbanistica al Comune di Nola, è stato condannato a 5 anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici per intestazione fittizia di beni. De Angelis è stato assolto dall’accusa di associazione mafiosa. Nicola Di Palma, difeso dall’avvocato Attilio Panagrosso, è stato condannato a 16 anni e 6 mesi, interdizione perpetua dai pubblici uffici e 5200 euro di multa per estorsione. I giudici hanno assolto Miele e Franzese per non avere commesso il fatto.
L’operazione “Breccia” portò nel marzo del 2015 a 12 arresti eseguiti dalla direzione investigativa antimafia nel corso di un blitz scaturito da una inchiesta sugli interessi del clan Fabbrocino nella gestione di attività commerciali ed imprenditoriali. Secondo gli inquirenti attraverso alcune le società il clan applicava il suo metodo estorsivo imponendo la fornitura della ditta ai clienti del mercato locale del calcestruzzo a prezzi sensibilmente maggiorati rispetto a quelli della concorrenza.