NOLA- Regali di lusso per corrompere i giudici. Emerge dall’inchiesta della Procura di Roma che ha portato ad indagare 53 appartenenti al sistema che dirottava le sentenze per truffare le assicurazioni negli uffici di giudici di pace di Nola, Marigliano e Sant’Anastasia. . Tra i “doni” ai giudici c’erano computer, televisori, cellulari, orologi, vini di pregio e bracciali oltre a soldi. I giudici ratificavano la sentenza ed autorizzavano la liquidazione da parte delle compagnie per le presunte vittime di sinistri, e loro si arricchivano o ricevevano preziosi regali. Non solo tangenti, ma un elenco di regalie di un certo livello, persino elettrodomestici ma anche orologi e vino di pregio. In questa rete di truffatori, come scrive Il Mattino, sono cinque i giudici di pace coinvolti, nove gli avvocati, tre i medici, mentre gli altri indagati avevano ruoli precisi: il testimone, la vittima, il passeggero. Per costruire il finto incidente stradale, occorreva inoltre la collaborazione di medici compiacenti, che di volta in volta firmavano referti ritenuti fasulli, completamente posticci. È il caso delle fratture, o meglio, degli attestati medici su fratture inesistenti, secondo quanto emerso nelle carte acquisite dagli inquirenti alcuni mesi fa. Decisivo anche il contributo di assicuratori e consulenti, che hanno consentito di chiudere il cerchio attorno a incidenti virtuali, attorno a sinistri consumati solo sulla carta. Complessivamente, secondo una stima gli indennizzi hanno raggiunto la somma di almeno 120 mila euro.