NAPOLI- Controlli della guardia di finanza nei confronti di ditte accreditate alla revisione periodica degli autoveicoli, attraverso accertamenti tipici tributari e il riscontro delle informazioni desunte da banche dati ed enti pubblici, hanno ricostruito un sistematico occultamento di ricavi posto in essere da alcune società del settore. Ad incastrare i centri “infedeli” è stato l’incrocio del dato derivante dal numero delle revisioni comunicate alla motorizzazione civile e la tariffa da applicare tassativamente per ogni singolo servizio di revisione dei veicoli a motore, stabilito in € 66,88 – su tutto il territorio nazionale – dal decreto del ministro dei trasporti n. 161 del 2007.
I militarii, confrontando i dati ricavati dalle dichiarazioni fiscali dei soggetti economici in questione, con il numero delle revisioni effettuate e con la ricchezza mobiliare ed immobiliare detenuta, hanno ricostruito l’effettivo giro d’affari delle società controllate, che, ignare dei possibili rischi fiscali derivanti dalle comunicazioni obbligatorie ai competenti uffici territoriali del ministero dei trasporti, hanno sistematicamente dichiarato meno del 50% dei ricavi effettivamente conseguiti, occultando così al fisco una ricchezza che ha superato i 6 milioni di euro.