BAIANO- (Bianca Bianco-Il Mattino) Non bastasse il maltempo, ci si è messa anche la soppressione dei treni dell’ex Circumvesuviana a complicare la vita dei pendolari che dal Baianese raggiungono quotidianamente Napoli e provincia e per chi doveva tornare in Bassa Irpinia per la ricorrenza dei morti. Ieri è stata una mattinata campale per i viaggiatori della tratta Baiano- Nola- Napoli visti i tagli che hanno subito diverse corse negli orari di punta. La giornata è iniziata malissimo con la soppressione del treno delle 7,50 diretto al capolinea mandamentale e che ha lasciato sotto le intemperie decine di utenti inferociti che, speranzosi, hanno atteso il secondo treno delle 8,18 arrivato però con circa trenta minuti di ritardo. In seguito, per i coraggiosi che hanno sfidato la sorte per raggiungere le stazioni di Baiano ed Avella -Sperone, la doccia fredda della soppressione della vettura delle 9,15. Non è andata meglio per i viaggiatori mandamentali: alla fine della mattinata si sono contate in tutte quattro soppressioni: cancellati due treni diretti a Baiano e due treni diretti dal Baianese a Napoli, mentre ciascuna corsa ha accumulato una media di otto minuti di ritardo. Tutto mentre il maltempo, che imperversa da giorni in Campania, rendeva proibitivo spostarsi anche con altri mezzi. A pesare sui disservizi di ieri mattina, spiegano i rappresentanti dei sindacati di categoria, è soprattutto la mancanza di materiale rotabile: sono partiti cinquanta elettrotreni a fronte di una media di 57, un numero insufficiente a garantire viaggi su tutte le linee, con inevitabili tagli anche nelle ore di punta. A peggiorare la situazione, la pioggia che ha rallentato i treni e che sulla linea Sarno- Poggiomarino ha allagato i binari facendo accumulare trenta minuti di ritardo. Unica (magra) consolazione, il fatto che questa mattinata di disagi sia arrivata in concomitanza con una giornata per molti festiva per il ponte di Ognissanti. Pochi gli studenti in viaggio, mentre i lavoratori alle prese con l’ennesima Odissea Circum non hanno potuto fare altro che aspettare.