BAIANO (Bianca Bianco Il Mattino)- Un’agonia durata dieci lunghissimi giorni. Poi il cuore di Salvatore Santoriello, 83enne di Baiano, ha cessato di battere. L’anziano, investito lo scorso 22 settembre lungo la strada Nazionale delle Puglie a Baiano, è spirato all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore in cui si trovava dal giorno del tragico impatto tra la sua bici elettrica e l’automobile guidata da una donna del Baianese. Quest’ultima è ora indagata per omicidio colposo, un atto dovuto. Ma le cause e la dinamica esatta dell’incidente che ha portato alla morte Santoriello è tuttora al vaglio degli inquirenti. Il fatale scontro si è verificato di sabato mattina, mentre lungo l’arteria che attraversa il Baianese scorreva il solito intenso traffico. Un tratto di strada in leggera discesa sul quale sboccano diverse traverse che creano pericolosi incroci in alcuni casi non adeguatamente segnalati. Un mix di elementi e circostanze che hanno causato anche in passato incidenti con gravi conseguenze, l’ultimo dei quali ha coinvolto il povero 83enne. Subito dopo essere caduto dalla sua inseparabile bicicletta, con la quale si spostava agevolmente, si è subito compreso che la situazione era molto grave. Santoriello ha riportato traumi esterni ed interni piuttosto gravi, una condizione complicata dagli acciacchi della terza età. I sanitari del 118 accorsi sul posto lo hanno trasportato presso l’ospedale “Santa Maria della Pietà” nella vicina Nola ma qui i medici, constatata la gravità del caso, ne hanno disposto il trasferimento in una struttura più attrezzata. L’ottantatreenne è stato quindi trasportato fino al nosocomio in provincia di Salerno dove poi è spirato. Delle indagini sulla sua morte si occupa la procura di Nocera che ha disposto anche che sia compiuto l’esame autoptico sul corpo dell’uomo per chiarire ogni aspetto legato al suo decesso. Una morte che ha sconvolto la comunità di Baiano: in molti, dopo le prime drammatiche notizie, avevano sperato che Salvatore, uomo dalla fibra forte, si riprendesse per tornare alla sua serena routine di sempre. Ma così non è stato. E ancora una volta la nazionale delle Puglie, teatro lo scorso anno di un altro incidente mortale poco distante, finisce sotto accusa per la poca sicurezza, in particolare per la scarsa disciplina degli automobilisti con fin troppa spavalderia alla guida.