venerdì, Novembre 22, 2024
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Sulla Sindone di Torino il sangue vero di una persona torturata

TORINO – Il sangue presente sulla Sindone di Torino è vero e di una persona torturata. Inoltre il sangue è rosso e non marrone, come dovrebbe essere un sangue antico, perchĂ© il telo sarebbe stato esposto alla luce ultravioletta, come quella del Sole, che ne ha alterato il colore. Lo indica la ricerca italiana pubblicata sulla rivista Applied Optics e coordinata da Paolo Di Lazzaro, dell’Enea e vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia. Vi hanno preso parte anche Daniele Murra dell’Enea, Paola Iacomussi dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica (Inri), Mauro Missori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e il medico Antonio Di Lascio. La ricerca arriva a meno di un mese da un altro studio secondo il quale almeno la metĂ  delle macchie di sangue della Sindone sarebbe falsa  e mentre Torino si prepara alla mini ostensione del lenzuolo – che la tradizione cristiana ritiene sia il sudario che ha avvolto GesĂą Cristo – prevista il 10 agosto e riservata a 2.000 giovani. Grazie all’analisi della Sindone, fatta dai ricercatori durante l’Ostensione del 2015 con una tecnica ottica che individuare la composizione dei materiali, si è visto che nel sangue del telo è presente la metaemoglobina, un prodotto della degradazione dell’emoglobina fortemente ossidata e invecchiata, a “conferma che si tratta di sangue antico, come avevano dimostrato anche altre ricerche negli anni ’80 che avevano individuato composti tipici del sangue come il siero e grandi quantitĂ  di bilirubina”, ha detto all’agenzia Ansa Di Lazzaro. Il sangue è ricco di bilirubina, ha aggiunto “in due casi: nel caso di una persona malata di ittero e in quello di una persona percossa duramente, perchĂ© nel sangue di quest’ultima si rompono i globuli rossi e il fegato rilascia bilirubina”. Tenendo conto di questo, ha proseguito Di Lazzaro “il nostro obiettivo era inoltre capire perchĂ© il sangue presente sul telo è rosso e non marrone, come dovrebbe essere un sangue antico e ossidato”. Per questo i ricercatori hanno messo a punto un esperimento durato 4 anni che ha usato un sangue compatibile con quello presente sulla Sindone: “abbiamo usato il sangue di una persona malata di ittero, perchĂ© contiene grandi dosi di bilirubina”. Dopo aver impregnato un telo di lino con questo sangue, i ricercatori hanno quindi irraggiato il telo con luce ultravioletta, compatibile con la luce del Sole, e hanno visto che “l’interazione tra raggi ultravioletti e bilirubina altera il colore delle macchie”.

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