Ci sono porte bianche con intarsi dorati e pomelli con cristalli swarovki da duecento euro ognuno. Pietre scintillanti anche sulla vasca da bagno e sul bidet. I soffitti hanno dei bassorilievi con angeli e colombe e sparse per la casa statue di porcellana dorata di leoni e pantere. In una stanza c’era persino un quadro della Madonna dell’Arco illuminata con i faretti e una poltrona per pregare. È questa l’abitazione nel Parco Verde di Caivano, città a Nord di Napoli, zona considerata una centrale dello spaccio di droga, nella quale vive Pasquale Fucito, il boss della zona arrestato due settimane fa per traffico di droga con il suo complice Lazzaro Cioffi, brigadiere dei carabinieri. Le foto dell’appartamento sono state depositate al Tribunale del Riesame dal pm della Dda napoletana Maria Di Mauro. L’obiettivo del magistrato è dimostrare l’altissimo tenore di vita del boss che era in grado di pagare anche il carabiniere che lo aiutava, secondo l’accusa, nelle operazioni di spaccio e nella copertura in caso di blitz. Lo stile della casa supera nel fasto kisch quello visto nei set di Gomorra, la fiction che ha raccontato alcune fasi cruente della faida di Scampia; un misto di sfarzo e cattivo gusto, oro e cornici dorate, strass, velluti, statue e tende ricamate a mano.