SPERONE (Bianca Bianco- Il Mattino)- Sì alla riapertura parziale. Il cavalcavia 22, da dieci mesi sotto sequestro, verrà riaperto anche se a carreggiata ridotta. Non sarà più solo un ponte pedonale, potrà essere attraversato da mezzi dal tonnellaggio e dalla larghezza limitati e tornerà quindi a fungere da strada di collegamento con la zona industriale di Sperone. Ieri mattina il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino Antonio Sicuranza, che da giugno 2017 segue questa complessa e delicata vicenda, ha disposto che il viadotto che sovrasta l’autostrada A16 sia dissequestrato per consentire i lavori di restringimento. Il gip ha deciso sulla base dell’istanza presentata dal Comune di Sperone in due tappe (prima a febbraio, poi lo scorso 12 aprile). L’ente amministrato dal sindaco Marco Alaia aveva inizialmente allegato all’istanza un progetto, concordato con Autostrade per l’Italia, poi rivisto e corretto e ripresentato ad aprile. Nella prima bozza, infatti, si prevedeva di restringere la carreggiata con dei guardrail, soluzione non proponibile secondo la società, perché si sarebbe intaccata la struttura. Da qui il secondo progetto, quello poi approvato dal giudice, che prevede l’utilizzo di pali e tiranti lungo la sezione longitudinale del ponte numero 22. Il sindaco di Sperone Marco Alaia commenta la svolta: “Sono soddisfatto che la nostra istanza sia stata accolta, si tratta del primo passo verso la soluzione di una vicenda difficile e che ci ha visto impegnati in prima linea nel massimo rispetto delle istituzioni e delle loro scelte”. “Una buona notizia, ma serve molto di più per riportare il sereno nelle nostre aziende- dichiara Domenico Manganelli, amministratore delegato di Euronut spa, stabilimento danneggiato dalla chiusura della strada insieme a circa 100 contadini, una cava e due famiglie- La riapertura parziale del cavalcavia è una scossa positiva, soprattutto per la sicurezza. Ma è una soluzione per noi assolutamente temporanea, il ponte va riaperto totalmente e lotteremo perché avvenga”. Il dissequestro da parte degli agenti della polizia stradale di Avellino avverrà nei prossimi giorni per consentire l’avvio del cantiere e l’apposizione della segnaletica: entro due settimane al massimo il viadotto sarà attraversabile ma solo da mezzi entro i 2,20 metri di larghezza e quindi a tonnellaggio ridotto. Una misura necessaria per impedire il passaggio di mezzi pesanti e riproporre le problematiche che di fatto hanno portato al sequestro del cavalcavia 22 e del cavalcavia numero 20 lo scorso 5 giugno. Sequestro disposto per presunti rischi di crollo, una condizione per la quale la Procura ha indagato due dirigenti di Autostrade per l’Italia per omessa manutenzione. Un caso giudiziario e sociale, che ha mobilitato istituzioni, politici e un comitato nato proprio per chiedere che il viadotto fosse riaperto, ora giunto ad una prima svolta.