venerdì, Aprile 11, 2025
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Camorra: a Napoli centro storico nelle mani (insanguinate) di 15 clan

NAPOLI- Napoli città insanguinata. Una escalation di omicidi, agguati, sparatorie, sta riportando il capoluogo campano agli anni bui della faida di Scampia. Solo che stavolta la contesa si è sposata nel cuore di Partenope, alimentato da alleanze spaccate, nuovi equilibri ed interessi sempre più appetibili in assenza di una leadership malavitosa unica. Una situazione monitorata nell’ultimo dossier della Direzione investigativa antimafia che prende in rassegna le evoluzioni più recenti della criminalità organizzata in Italia. Nella metropoli è il centro storico ad essere sotto l’assedio violento dei clan. I quartieri Avvocata, San Lorenzo/Vicaria, Vasto Arenaccia, San Carlo Arena/Stella, Mercato/Pendino, Poggioreale, Montecalvario, Chiaia/San Ferdinando/ Posillipo che costituiscono il cuore della città sono interessati dall’offensiva di camorra. Il maggior numero di omicidi, consumati e tentati,  è avvenuto proprio nel centro storico a causa della compresenza di gruppi antagonisti. Il clan Mazzarella è dominante nei quartieri di Forcella e della Maddalena, “capitali” del falso e della contraffazione, settori che gli affiliati gestiscono. L’ascesa del sodalizio è avvenuta anche a seguito degli arresti nei clan Sibillo, Giuliano, Amirante e Brunetti. Gli assetti criminali, si legge nel dossier Dia, “risentono della spaccatura tra i Giuliano ed i Sibillo, in passati solidali nel fronteggiare la famiglia Mozzarella”, aspetto che favorisce un “panorama criminale mutevole per la dissolvenza delle pregresse alleanze”. “Spariti”quasi dalla mappa criminale i Buonerba. Nella zona Mercato, storica roccaforte proprio del clan Mozzarella, è forte la fibrillazione che si tramuta in fatti di sangue e vendette a causa della contrapposizione coj i Sibillo ed al conflitto di questi ultimi con i Nuovi Giuliano. A ciò si deve aggiungere anche il persistente interesse sulla gestione dei traffici illeciti nella zona, da parte del clan Rinaldi di San Giovanni, alleato ai Giuliano. Equilibri alterati che hanno trasformato la zona Mercato in nuovo campo di battaglia. Nelle aree di Vasto, Arenaccia, Ferrovia, nel Rione Amicizia, a Borgo Sant’Antonio Abate e nelle zone limitrofe è sempre egemone il clan Contini (antagonista proprio dei Mazzarella), decimato da arresti ma comunque in forte ascesa begli affari illeciti come le scommesse clandestine, l’edilizia, il commercio di giocattoli, la loro distribuzione, l’affaire supermercati, consentiti dalle alleanze con i “colletti bianchi” che riciclano i proventi dei loro traffici. Nei Quartieri spagnoli, disintegratesi le vecchie famiglie e indebolito il clan Mariano a causa della collaborazione con la giustizia di uno dei suoi esponenti di spicco,  le dinamiche criminali sono state oggetto di una profonda rimodulazione. Accanto ai Mariano dunque operano la famiglia Ricci, alleata ai Saltalamacchia-Esposito; i Masiello- Mazzanti che gestiscono le attività illecite nella zona cosiddetta delle “Chianche”. Recenti attentati fanno ritenere che sia in atto una rimodulazione degli equilibri che riguarderebbe i gruppi Ricci- Saltalamacchia. Il clan Lepre è invece dominante nella zona del Cavone dopo l’uccisione del capo del clan rivale degli Esposito. Analogo contesto incandescente dal punto di vista degli equilibri criminali si registra nel quartiere Sanità dove, al pari di altre zone del centro, sono presenti diversi gruppi, le cui relazioni sono soggette a rapidi cambiamenti, come registratosi per i clan Vastarella e Sequino in passato alleati ed attualmente contrapposti. Le tensioni tra i gruppi criminali sono alla base delle ripetute sparatorie e scorribande armate di giovani malviventi. Nel quartiere San Ferdinando sono operativi i clan Piccirillo/Frizziero  e Cirella nella zona della Torretta, gli Strazzullo nella zona di Chiaia, mentre gli Innocenti  controllano la zona di Salita Vetriera. Nel Pallonetto a Santa Lucia si conferma la presenza della famiglia Elia, storico clan di contrabbandieri, poi specializzatosi nel più proficuo business della droga, nel quale usa molto donne e bambini.

 

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