NOLA – A due anni dall’approvazione della contestata legge regionale che ha istituito l’Ente Idrico Campano in sostituzione degli ex Ato, proseguono le iniziative dei comitati per la ripubblicizzazione del servizio per scuotere l’immobilismo istituzionale. Scottanti e di stringente attualità le questioni poste sul tavolo del dibattito, promosso dal comitato civico per la difesa del diritto all’acqua, che si tiene a Nola giovedì 16 novembre alle ore 19 presso la Chiesa dell’Immacolata in Piazza Matteotti. Dal fallimento dell’accordo – mai rispettato dalla Gori – per la soluzione di quello che fu definito il “caso Nola” alla vittoria dei comitati civici al Tar Campania che ha annullato le partite pregresse per 122 milioni di euro, fino al rischio di nuovi provvedimenti “Salva Gori” per provare a mettere in salvo una società decotta che da tempo sembra destinata alla bancarotta. Intervengono, in rappresentanza della Rete dei sindaci per l’acqua pubblica, Raffaele De Simone, sindaco di Roccarainola e membro del comitato esecutivo dell’Ente Idrico Campano, insieme agli altri amministratori eletti nel consiglio di distretto Sarnese Vesuviano: Massimo Pelliccia, sindaco di Casalnuovo, Edoardo Serpico, sindaco di Scisciano, Franco Gioia, consigliere comunale di Fisciano. Dopo gli interventi e le riflessioni dei cittadini presenti, a concludere i lavori è don Aniello Tortora, direttore Ufficio dioscesano Pastorale sociale e lavoro, a conferma della storica vicinanza della comunità ecclesiale nolana all’impegno per la difesa dei beni comuni.