SPERONE (Bianca Bianco-Il Mattino)- Cantiere aperto, oggi inizieranno i lavori al cavalcavia numero 22 dell’autostrada a16 Napoli- Bari. E’ l’atto finale di una vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso il Baianese ed in particolare la comunità di Sperone, per quasi cinque mesi spaccata in due dopo il sequestro del ponte. Il caso del cavalcavia numero 22, chiuso lo scorso 5 giugno dalla procura per rischio crollo insieme al numero 20, ha tenuto banco non solo per le questioni legate alla sicurezza delle strutture che sovrastano l’autostrada ma anche per gli effetti collaterali alla decisione della magistratura. Fatto interdire perché in una condizione di grave ammaloramento, costituisce l’unica strada di accesso alla zona industriale di Sperone e la sua chiusura ha determinato l’isolamento di cento agricoltori, due aziende e due famiglie. Una storia finita sulle cronache locali e non solo e che oggi, salvo imprevisti, volge al suo epilogo. Autostrade ha confermato che darà inizio ai lavori preparatori all’avvio del cantiere che resterà aperto per un massimo di 4 settimane, secondo le rassicurazioni dei dirigenti del sesto tronco Cassino, competente sul viadotto della discordia. Nei prossimi giorni la stessa società che gestisce la rete autostradale italiana comunicherà la chiusura del tratto sottostante fino al casello di Tufino, perché i lavori di consolidamento riguarderanno la parte inferiore della struttura, quella che è a rischio. Le opere consisteranno in una azione di “rinvigorimento” del cavalcavia con fibre di carbonio e resina, in base al progetto dei consulenti di Autostrade presentato al gip Antonio Sicuranza e che è stato propedeutico al decreto di dissequestro che ha sbloccato la situazione. Uno sblocco che è valso come una prima boccata di ossigeno per i contadini e gli imprenditori che da giugno sono isolati e convivono con i gravissimi disagi legati alla chiusura del cavalcavia. Disagi che hanno spinto gli agricoltori e la minoranza consiliare a costituire un comitato che dal 29 settembre protesta e che ancora oggi, nonostante il dissequestro, manifesta in attesa dell’inizio dei lavori. Dal 29 settembre al 16 ottobre hanno occupato l’aula consiliare, in seguito si sono accampati in una tenda in piazza Luigi Lauro e da allora si danno il cambio dinanzi al Municipio. Una protesta che ha tenuto alta l’attenzione dell’opinione pubblica locale sul caso del cavalcavia 22, una storia “italiana”di paradossi e burocrazia su cui si sta per mettere la parola fine. Saranno poi i giudici a valutare la posizione dei due dirigenti di Autostrade indagati per omessa manutenzione sul ponte ed a dare eventualmente una seconda svolta, stavolta nelle aule di giustizia.