giovedì, Novembre 21, 2024
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Napoli, polizia arresta il re delle truffe: incastrato dalle vittime dei raggiri

Domenico Riboni

NAPOLI – Gli uomini della Polizia di Stato del Commissariato Scampia di Napoli hanno arrestato il pregiudicato Domenico Riboni in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica. Il provvedimento cautelare costituisce l’epilogo di una brillante attivitĂ  investigativa svolta dalla squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di Scampia a seguito di numerose querele presentate da parte di soggetti anziani raggirati.

TRUFFATA ANCHE LA MADRE DEL QUESTORE – “É un fenomeno odioso, che prende di mira gli anziani a cui non viene sottratto solo il denaro ma anche, irrimediabilmente, l’autostima: so che succede così perchĂ© anche mia madre ha subito un tentativo del genere”. Lo ha detto il questore di Napoli, Antonio De Iesu, nel corso della conferenza stampa convocata oggi per illustrare l’attivitĂ  investigativa che ha portato all’arresto – da parte del commissariato di Scampia – di un truffatore seriale di anziani che aveva messo a segno una decina di colpi nella zona.
De Iesu, parlando con i giornalisti, ha ricordato l’episodio che ha visto protagonista la madre e annunciato una campagna di sensibilizzazione: “Chiederemo l’aiuto del cardinale Sepe per incontrare gli anziani nelle parrocchie”. Poi dal questore, le regole, poche e semplici, per non incappare nei truffatori: il primo campanello deve essere la richiesta di denaro contante; poi evitare di fare entrare estranei in casa, anche se si mostrano affabili e gentili”.

L’IDENTIKIT DEL TRUFFATORE – Trent’anni circa, sempre ben vestito: si approccia con modi gentili e affabili, si spaccia per avvocato ma l’unico suo obiettivo è truffare gli anziani, quasi sempre sugli 80 anni, con l’ausilio di complici e tecniche sempre piĂą geniali: questo l’identikit del truffatore seriale di ottantenni che oggi è stato disegnato dal Questore di Napoli, Antonio De Iesu, nel corso di una conferenza stampa indetta per illustrare i dettagli di un’indagine del commissariato Scampia grazie alla quale è stato possibile mettere fine alle scorribande di un truffatore napoletano responsabile di una decina di “colpi”. Il questore di Napoli, con il dirigente del commissariato di Scampia, Bruno Mandato, ha spiegato come si è riusciti a bloccarlo: oltre alla descrizione fisica, acquisita dalle vittime in sede di denuncia (“è sempre importante denunciare, anche se si ha vergogna”, ha sottolineato De Iesu), è stato molto utile il sistema di riconoscimento delle targhe attivo sul territorio cittadino. Il truffatore, infatti, è sempre entrato in azione in sella a uno scooter che la Polizia di Stato ha inserito in una black-list. Così si è riusciti individuarlo nelle zona dove venivano messe a segno le truffe. L’uomo – secondo quanto emerso dalle indagini – è riuscito a guadagnare migliaia di euro al giorno. La tecnica è stata quasi sempre la stessa: una volta individuata la vittima – grazie a un’azione di recupero informazioni sul territorio – si recava nella sua abitazione presentandosi come un avvocato accorso per recuperare una somma di denaro in contante che avrebbe evitato guai seri per il figlio della vittima. “Quando agli anziani si prospettano danni per i figli cadono tutte le difese – ha spiegato De Iesu – e la truffa è quasi del tutto compiuta”. Per questo, secondo il questore di Napoli, è necessaria la prevenzione, con campagne di sensibilizzazione che mettano in risalto come evitare di incappare in “questo odioso fenomeno” che innanzitutto lede per sempre l’autostima delle vittime. “Mai consegnare denaro contante e non consentire l’ingresso in casa di sconosciuti: con queste due semplici regole è possibile evitare le truffe”, ha spiegato De Iesu. GiĂ  nelle prossime settimane il questore e i suoi collaboratori, faranno prevenzione nel corso di incontri organizzati in cittĂ . “Previo accordo con il cardinale Sepe – ha fatto sapere – saremo sul territorio, nelle chiese e in altri luoghi di aggregazione frequentati dagli anziani, per bloccare la diffusione di questo fenomeno che interessa l’Italia intera”.

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