domenica, Novembre 24, 2024
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Ambiente malato nel Nolano, convocati gli stati generali

ROCCARAINOLA (Nello Lauro-Il Mattino) – Una chiamata alle armi per l’ambiente martoriato. Dopo la relazione dell’Arpac che ha confermato che il morto sta bene in salute, Raffaele De Simone, sindaco di Roccarainola, ha convocato per domani mattina nel suo comune gli stati generali dell’ambiente del Nolano.
Invitati al capezzale del malato i vertici dell’Arpac, il presidente del parco regionale del Partenio, e 14 sindaci dell’area: Cicciano, Casamarciano, Camposano, Cimitile, Comiziano, Nola, Palma Campania, San Paolo Bel Sito, San Vitaliano, Saviano, Scisciano, Tufino, Visciano e il casertano San Felice a Cancello, ma anche Legambiente e il comitato Respiriamo Pulito guidato da Gennaro Allocca.
Al vaglio la problematica ambientale che riguarda le cave di Polvica di Nola e Casamarciano e le polveri sottili sul territorio per «proporre azioni scrive De Simone per evitare che si continui a vivere in un territorio dove i diritti sono affievoliti».
«I dati delle centraline Arpac a Polvica di Nola e a San Vitaliano restano allarmanti – continua per la salute dei nostri cittadini: è doveroso trovare soluzioni condivise al problema». Il limite di 35 sforamenti delle polveri sottili all’anno consentiti per legge, con una concentrazione superiore ai 50 microgrammi per metro cubo al giorno, è stato superato nel Nolano già il 17 marzo scorso con Pomigliano a quota 85 sforamenti.
La crociata per l’ambiente registra nuovi soldati: è nato a Tufino, il paese dello Stir e delle due discariche di Paenzano esaurite e mai del tutto bonificate, il comitato per salute pubblica Tufino guidato dal presidente Maria Grazia Iacomino. Una situazione e un luogo dove le domande aumentano sempre più velocemente delle risposte: scopo del comitato è quello di gestire la crisi ambientale sul territorio di Tufino nata dopo l’incendio scoppiato alla fine di luglio nella cava di Campo Galeota, trasformata da anni in una discarica incontrollata e incontrollabile di rifiuti alla quale vanno aggiunti i fanghi dell’alluvione di Sarno e Quindici avvenuta nel 1998.
Il fumo si è sprigionato per giorni con i cittadini del rione Ferone costretti a stare chiusi in casa con le temperature torride della rovente estate di Lucifero. Gli stessi residenti hanno presentato una denuncia ai carabinieri contro il Comune e i proprietari dei terreni interessati accusando l’inesistente prevenzione di questi anni, fatta eccezione per un’ordinanza del sindaco Carlo Ferone: ordinava ai 5 proprietari e alla agenzia Arcadis (agenzia regionale per la difesa del suolo) che gestisce il sito di provvedere alla rimozione e allo smaltimento dei rifiuti nell’area, alla bonifica e alla messa in sicurezza della cava e al ripristino dello stato dei luoghi. Il comitato si propone di seguire l’emergenza ambientale e gli sviluppi post incendio per tutelare la salute e la qualità della vita degli abitanti. Tra gli obiettivi osservazione e monitoraggio del territorio interessato dai roghi e di contribuire alla diffusione tra i cittadini di una maggior conoscenza delle conseguenze degli incendi, stimolare e monitorare l’operato delle istituzioni. Una battaglia senza colore politico ma con la forza di chi sa che per combattere bisogna conoscere.

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