SPERONE(Bianca Bianco – Il Mattino)- Appello al Prefetto di Avellino sulla vicenda del cavalcavia sequestrato. Il sindaco di Sperone Marco Alaia chiama il massimo rappresentante del Governo sul territorio per segnalare la situazione di cittadini, contadini e lavoratori i cui destini dal 5 giugno sono legati al ponte dell’autostrada A16 chiuso su ordine della Procura di Avellino per pericolo crolli. “Scriverò al Prefetto-dichiara il primo cittadino che da tre mesi segue la vicenda con apprensione- per chiedere un segnale forte di attenzione su un caso che scuote non solo i miei concittadini ma tutta la comunitĂ del Baianese”. A muovere Alaia a questa nuova iniziativa è stato l’episodio verificatosi nei giorni scorsi quando un incendio ha pericolosamente lambito la zona industriale ed i mezzi di soccorso dei vigili del fuoco e dei carabinieri hanno dovuto fermarsi dinanzi ai blocchi di cemento in attesa del temporaneo dissequestro: “La magistratura sta indagando e c’è un’inchiesta in corso, quindi è difficile per me chiedere che ci siano interventi per mutare la condizione attuale, ma chiedo però al Prefetto di dare un segnale tangibile”. Lo stesso segnale che l’ente da lui amministrato ed i suoi concittadini vogliono da Autostrade. In particolare Alaia ha giĂ anticipato la volontĂ di mettere in mora la societĂ che gestisce la rete autostradale italiana per chiedere di intervenire strutturalmente sul ponte. Iniziative che tengono alta l’attenzione sulla vicenda mentre si attende la chiusura delle indagini sulla presunta omissione di manutenzione sul cavalcavia 22 e sul parallelo cavalcavia 20 e l’avvio di un eventuale processo contro i dirigenti di Autostrade. Nel frattempo due famiglie, due aziende e novantotto agricoltori continuano a protestare per l’ isolamento che subiscono da quando l’unica via di accesso alle loro fabbriche e case è stata chiusa. “Siamo disperati- spiega Sandra, che con il marito abita al di lĂ del ponte e gestiva una piccola impresa artigianale ora chiusa per mancanza di commesse-. Abbiamo ormai abbassato la saracinesca e stiamo subendo un pesante contraccolpo economico. In piĂą noi abitiamo qui e ci abita anche un’altra famiglia. Dal 5 giugno siamo costretti a spostarci a piedi per ogni commissione. Ho acquistato una bici per spostarmi, ma sono sacrifici che non potremo sostenere per molto. Abbiamo diffidato Autostrade, ma da soli poco possiamo, serve che chi ha competenza intervenga e subito”. Anche gli agricoltori che hanno i loro fondi al di lĂ del ponte stanno vivendo giornate complicate. Qualcuno ha aggirato l’ostacolo del cavalcavia portando i propri mezzi nei sentieri interni, con gravi rischi pur di raggiungere i terreni. Altri hanno abbandonato i raccolti. Giovanni Pecchia dell’Unione coltivatori italiani si sta occupando dei singoli casi: “Ricorreremo legalmente contro Autostrade, chiediamo che gli agricoltori siano messi in condizione di lavorare. Questo è un dramma per i contadini di Sperone che non può restare inascoltato”.